Jannik Sinner e l’ombra della squalifica: arriva un annuncio davvero brutale per il tennista numero uno al mondo, decisione choc
La vittoria agli Australian Open è ormai già lontana. Il successo in tre set su Zverez, mai in discussione, è stato l’ennesimo capolavoro di Jannik Sinner che si è preso la meritata e dovuta pausa dopo i tanti impegni accumulati negli ultimi mesi. Adesso Jannik punterà a tornare al top, atleticamente e mentalmente.
Di impegni importanti ne arriveranno numerosi e molto presto. Nel frattempo, però, il tennista numero 1 al mondo deve fare i conti con un’altra situazione, decisamente delicata e poco piacevole. Si parla di doping o presunto tale, dello scenario che potrebbe vedere il tennista altoatesino squalificato nonostante la recente assoluzione dell’Itia. Il motivo è presto detto. Uno dei prossimi appuntamenti cruciali per la carriera di Sinner non riguarderà i campi da tennis. Il TAS, il tribunale arbitrale dello Sport, il 16 e 17 aprile si pronuncerà sul caso doping che ha riguardato Jannik Sinner, dopo la positività del numero 1 al mondo al clostebol ed in seguito al ricorso della Wada.
Un parallelismo facile da fare quello con la tennista polacca Iga Swiatek, sul cui caso l’agenzia antidoping si è pronunciata in maniera molto differente rispetto all’italiano. Dopo l’assoluzione dell’Itia, per Sinner il calvario non è finito qui: la Wada, infatti, ha fatto ricorso ritenendo evidentemente colpevole Jannik.
Sinner, squalifica choc: annuncio tremendo
Witold Banka, presidente della Wada, ha voluto fare chiarezza e si è espresso a riguardo ponendo delle distinzioni nette tra i due casi. Al portale polacco ‘Sport.rp’ una lunga intervista nella quale il caso Sinner risulta, evidentemente, più grave del previsto.
“Sono due casi diversi, non possono assolutamente essere paragonati. Si tratta di sostanze e circostanze diverse, abbiamo preso ambedue le decisioni dopo aver consultato il parere di un esperto esterno. La procedura della Wada è stata la stessa di qualsiasi altro caso disciplinare”. Banka ha poi proseguito nella spiegazione del caso Sinner e di ciò che accadrà nei prossimi mesi. La posizione della Wada è netta e non lascia spazio a dubbi. “Richiamiamo l’attenzione dell’atleta sulla responsabilità dei suoi collaboratori”, ha detto.
Il riferimento è Giacomo Nardi, ex fisioterapista del tennista, che spalmò senza guanti un unguento sulla pelle di Sinner. Da lì, la positività ai test antidoping. “La quintessenza dell’antidoping è che un atleta sia responsabile anche per il suo staff. Una traccia di trimetazidina in un medicinale contenente melatonina è un conto (Swiatek), lo steroide contenuto in un unguento utilizzato dal suo più stretto collaboratore è un altro”, ha concluso Banka.