Al netto della giusta glorificazione per il trionfale successo a Melbourne, il campione altoatesino è al centro di una nuova polemica
Allergico a tutto ciò che normalmente, considerando l’incredibile status raggiunto, campioni del suo lignaggio normalmente si prestano a fare. Anche perché, loro malgrado, questo contribuirebbe ad aumentare la loro popolarità, con un inevitabile ritorno in termini di immagine e pubblicità. Lui però ha già dimostrato di essere un campione sui generis, la cui diversità (spesso apprezzata) si trasforma certe volte in un pericoloso boomerang.

Stiamo parlando di Jannik Sinner e della sua ritrosia (documentata da quanto accaduto negli ultimi 12 mesi) a fare ciò che il tifoso medio si aspetta. I sostenitori (in crescita esponenziale) del fuoriclasse di San Candido si sarebbero per esempio aspettati, giusto 11 mesi fa, che il tennista accettasse l’invito a salire sul palco di Sanremo per essere celebrato come il primo giocatore nella storia dell’Italtennis ad aver conquistato gli Australian Open: invito declinato gentilmente con la motivazione di doversi concentrare sugli allenamenti in vista degli impegni successivi.
Una scusa affatto banale, la cui validità fu poi corroborata dal cammino quasi immacolato di Jannik nel corso dei primi mesi dello scorso anno, ma la cui legittimità fu comunque messa in discussione da alcuni addetti al lavori e da talune personalità dello spettacolo. A distanza di meno di un anno, col trofeo di Melbourne messo nuovamente in bacheca, la storia si è ripetuta. Ma stavolta l’assenza è oggettivamente stata più pesante.
Sinner rifiuta l’invito da Mattarella: pioggia di critiche
A tre giorni dalla vittoria alla Rod Laver Arena nella finale a senso unico contro Sascha Zverev, il numero uno del mondo era stato invitato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. L’occasione ovviamente si era data per celebrare con la giusta enfasi e il legittimo riconoscimento l’ennesima impresa del tennista. Anche stavolta però, adducendo motivi di fatica e necessità di recuperare dagli sforzi di un torneo in cui, giova ricordarlo, Sinner ha anche rischiato di dare forfait a causa del malore occorso nel match contro Holger Rune, l’eroe azzurro ha declinato l’invito.

In una perfetta replica di quanto accadde lo scorso anno quando si era trattato di spiegare il perché della mancata partecipazione al festival della canzone italiana, non poche voci di dissenso si sono levate contro la presa di posizione di Sinner.
Autorevole, e per questo degno di nota, il parere di Sofia Goggia, campionessa dello sci femminile e già autrice di svariati complimenti indirizzati al tennista negli ultimi mesi.
“Le giustificazioni di Jannik non bastano. Io sarei andata perché il presidente della Repubblica è la più alta carica dello Stato. Ho un rispetto massimo verso le istituzioni, di cui tra l’altro faccio parte nella Guardia di Finanza“, ha esordito Goggia.
“Lui comunque è pazzesco. Va una volta a sciare e tiene le ginocchia parallele, un dettaglio tecnico col quale io lavoro col mio allenatore: sotto le sue ci passa un treno, sotto le mie no, visto che le ho a ics“, ha detto poi la nativa di Bergamo per precisare forse che la sua osservazione critica non sia dettata da un’antipatia innata per il tennista, o per una scarsa stima nei confronti delle sue capacità di sportivo.