A giorni di distanza dal grande spavento di Melbourne, un influente membro dello staff di Sinner svela un retroscena da brividi
Tutto è bene quel che finisce bene, possiamo serenamente dire ora, a giorni di distanza dal grande spavento. Chissà cosa sarebbe accaduto se il potente servizio del campione azzurro non avesse distrutto il meccanismo che teneva in tensione la rete nel suo match contro Holger Rune. Forse ora staremmo raccontando una storia diversa, indubbiamente contrassegnata dalla sfortuna, ma che di fatto avrebbe compromesso al fuoriclasse altoatesino il suo cammino verso la gloria.
Lunedì 20 gennaio 2025: alle 14 ora locale di Melbourne va in scena il prestigioso ottavo di finale tra Jannik Sinner ed Holger Rune, uno dei talenti della nuova generazione che, sebbene reduce da un 2024 deludente, resta una delle alternative al duopolio formato dal tennista di San Candido e da Carlos Alcaraz.
Dopo aver vinto il primo set e perso il secondo, sul finale del quale il numero uno del mondo aveva già iniziato ad accusare dei guai fisici, ecco il ‘crollo’ nella battute iniziali del terzo parziale. Jannik non sta bene, ciondola sul campo con lo sguardo smarrito di chi sta per svenire. Dopo aver chiesto ed ottenuto un medical time-out, l’azzurro si giova della pausa di almeno 20 minuti, decisa dagli organizzatori del torneo per riparare il citato danno alla rete che divide in due il campo.
È il momento della svolta, il momento in cui Jannik raccoglie le forze per piegare la coriacea resistenza del suo avversario incamerando terzo e quarto set e di conseguenza il match. Da lì in avanti, gli Australian Open di Sinner sono stati una passerella trionfale verso il bis nel Major che tradizionalmente apre le danze del nuovo anno.
Darren Cahill torna sul malore di Sinner: “Era bianco come…”
Darren Cahill, il super coach di Sinner che, nel rimpianto già manifestato dallo stesso tennista, lascerà il suo ruolo a fine anno, ha raccontato al portale Supertennis la concitazione di quei momenti, restituendo in modo vivido la paura provata alla Rod Laver Arena.
“Jannik era bianco come un lenzuolo. È stato fortunato a farcela, aiutato da diverse pause, con la partita giocata nel caldo della giornata. Stava piuttosto male. Non sapevamo se sarebbe sceso in campo. Stava male. Sapevamo dal giorno prima che non si sentiva bene, quindi era andato a letto presto. Abbiamo annullato il suo allenamento, credo che dovesse giocare verso le 14:30 del pomeriggio“, ha esordito il 59enne australiano.
“Avevamo prenotato un riscaldamento per la mattina e lo abbiamo annullato spostandolo a mezzogiorno, e quando si è presentato in campo sembrava bianco come un lenzuolo. Abbiamo annullato tutti gli allenamenti, siamo andati dal dottore, gli hanno dato dei gel per aumentare l’energia. Si è riposato, ha fatto un bagno ghiacciato per ripartire e lo abbiamo buttato in campo senza riscaldamento“, ha infine concluso Cahill.