Tifosi e appassionati di tennis in allarme: arriva la sentenza sul caso doping che vede come protagonista il numero del ranking Atp, Jannik Sinner
La conquista del secondo Australian Open di fila ha confermato quanto già si sapeva: al momento nessuno è in grado anche solo di impensierire Jannik Sinner. Uno dopo l’altro gli avversari si squagliano come neve al sole al cospetto del numero 1 del ranking Atp che, quindi, sembra destinato a dettare legge sui campi da tennis chissà per quanto tempo ancora.
Tuttavia, c’è un avversario che può fermare l’inarrestabile corsa del 23enne di Sesto Pusteria anche se non ha tra le mani una racchetta bensì il codice antidoping. Eh già, proprio così. Chi può tarpare le ali al campione altoatesino è il Tribunale Arbitrale dello Sport.
I tre arbitri del Tas di Losanna, infatti, sono chiamati a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Wada contro l’assoluzione per contaminazione involontaria decretata dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) in merito alla positività del numero 1 del tennis mondiale al clostebol in una concentrazione di “86 miliardesimi di grammo/millilitro” per il controllo effettuato il 10 marzo al torneo di Indian Wells e di “76 miliardesimi di grammo/millilitro” per il test svolto il 18 marzo, al termine del predetto torneo.
Ebbene, ora finalmente si sa quando Jannik Sinner conoscerà il proprio destino, cioè quando i tre arbitri del Tas di Losanna emetteranno la sentenza sul ricorso inoltrato dall’Agenzia mondiale antidoping contro la sua assoluzione.
Sinner, ecco quando arriverà la sentenza sul caso doping
Come reso noto poco prima dell’inizio degli Australian Open, il Tas discuterà il caso il 16 e 17 aprile, con l’udienza che sarà a porte chiuse dato che nessuna delle parti coinvolte ha richiesto quelle pubblica. Al termine dell’udienza il collegio emanerà la sentenza ma, stando quanto si legge in un documento dello stesso Tas, al momento non è possibile sapere entro quanto tempo.
Secondo alcuni esperti, potrebbero volerci tra i 30 e i 45 giorni, quindi il verdetto potrebbe arrivare a cavallo tra gli Internazionali d’Italia a Roma, in calendario dal 4 al 18 maggio, e il Roland Garros, in programma dal 25 maggio all’8 giugno, che precede di un mese Wimbledon (30 giugno-13 luglio).
Insomma, nell’aula del Tas di Losanna si giocherà il match più importante non solo della stagione ma dell’intera carriera del numero 1 del ranking Atp, il cui destino è nelle mani dell’ex tennista lussemburghese, Jacques Radoux, presidente del board che lo giudicherà e di conseguenza è l’arbitro decisivo in quanto gli altri due componenti sono nominati dalle parti.
Nello specifico, Ken Lalo, 66enne avvocato israeliano noto per la sua intransigenza nei casi di doping, è stato designato dalla Wada mentre Lord John Dyson, 81 anni, già membro della Corte Suprema britannica nonché membro di Sport Resolutions, è stato scelto dal collegio difensivo dell’altoatesino.