Il clamoroso ritiro del campione serbo dopo un solo set nella semifinale contro Zverev ha alimentato non poche polemiche: sentenza choc
Ha lottato. Con tutte le sue forze. Ha portato a casa la partita teoricamente più complicata nel tortuoso cammino verso quel sogno chiamato 25esimo Slam. Ha superato lo scoglio più grande, salvo poi arrendersi a quello successivo – per nulla facile, anzi – ritirandosi dalla contesa dopo un combattutissimo primo set.
Così si potrebbe condensare, in poche righe, l’avventura di Novak Djokovic in quel di Melbourne, agli Australian Open. Una kermesse che lo ha visto perfino litigare con un giornalista autoctono, reo di aver ironizzato in modo inopportuno sui suoi compatrioti venuti a fare il tifo per lui in tribuna. Una competizione in cui, come accaduto al Roland Garros di qualche mese fa, ha alzato bandiera bianca senza riuscire a portare a termine il match.
Per la verità in quel di Parigi l’impresa contro Francisco Cerundolo, battuto nonostante una lesione alla coscia che pulsava dolorosamente, gli costò addirittura il presentarsi in campo per il successivo impegno contro Casper Ruud. Stavolta Nole ha detto ‘basta‘ dopo un’ora e 20’ di lotta alla pari, ma con la zavorra di un set lottato e poi perso.
Un forfait, quello contro colui che poi in finale si è arreso allo strapotere di Jannik Sinner, che ha destato non poche polemiche. C’è chi ha espressamente detto di non credere che il tennista fosse davvero impossibilitato a continuare, e che si sia ritirato fondamentalmente per aver compreso di non avere chance su un match che si sarebbe inevitabilmente alluingato.
Panatta e Bertolucci affossano Djokovic: “Ma chi ci crede…”
Su questa lunghezza d’onda si è inserito anche il pensiero di due leggende del tennis azzurro, che rispondono ai nomi di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, che nel corso del podacst ‘La Telefonata‘ hanno parlato abbondantemente del caso Djokovic. Il giudizio è stato a dir poco caustico.
“Djokovic ha avuto uno strappo, ha detto. Io non ho fatto in tempo ad aprire gli occhi che la partita era già finita. Ora: con una contrattura fai fatica a camminare, ma con lo strappo non fai neanche un passo… io ci credo poco“, ha esordito il toscano.
Gli ha fatto eco, con parole al solito poco diplomatiche, anche il vincitore dell’edizione 1976 del Roland Garros: “Ma quale strappo, dai, avrà avuto una piccola contrattura. Noi lo conosciamo, sappiamo cosa fa in queste situazioni Nole, dai. Lui ha provato, ha visto che non ce n’era contro Zverev e dopo il primo set perso ha alzato bandiera bianca. Tanto a lui non gli cambia niente in carriera“, ha concluso Panatta evidenziando a chiare lettere il suo pensiero sull’argomento.