L’addio ha gettato nello sconforto tutti i fan di Jannik Sinner: la decisione è ormai presa e non ci sono margini per un ripensamento.
I tantissimi tifosi di Jannik Sinner stanno seguendo con grande entusiasmo le gesta del campionissimo italiano agli Australian Open 2025 e sono ovviamente pronti a sostenerlo in tutta questa stagione, con la speranza che ad aprile il TAS possa pronunciarsi in favore dell’atleta italiano sull’ormai noto ‘caso Clostebol’.
Sinner sta dimostrando di stare molto bene e sembra completamente passata la paura per il malore accusato durante la gara contro Holger Rune. Già nel match contro Alex De Minaur il numero uno al mondo ha sfoggiato un’eccellente tenuta fisica, dominando l’australiano nonostante i suoi sforzi per cercare di reggere l’urto di Jannik.
Tuttavia proprio in questi giorni ha trovato conferma un’indiscrezione che circolava già da qualche tempo: Darren Cahill, coach di Sinner dal giugno 2022, lascerà questo ruolo a fine anno. Un addio che ovviamente fa male a Sinner e a tutti i membri dello staff, dato che va via un elemento di grandissima capacità ed esperienza che ha senz’altro giocato un ruolo decisivo nella straordinaria crescita di Sinner.
Addio Sinner: parole chiarissime, non ci sono più dubbi
Resta quindi da solo l’altro coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha però precisato che qualcuno dovrà necessariamente rimpiazzare Cahill. Per Vagnozzi, infatti, non è pensabile rimanere da solo in tour per 50 settimane: “Poi mia moglie chi se la sente…“, ha scherzato l’allenatore di Ascoli.
Quando viene chiesto a Vagnozzi se ci sono dei margini per far cambiare idea a Cahill la sua risposta è molto chiara: “Non penso ci sia margine, anche se a me farebbe piacere che restasse con noi. Siamo un bel gruppo, affiatato“. Vagnozzi sottolinea che questi anni sono stati senza dubbio importanti per Sinner ma anche per lui: proprio la possibilità di lavorare a stretto contatto con uno come Cahill ha permesso al coach italiano di imparare tanto e scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo.
Proprio il malore accusato da Sinner contro Rune ha insegnato qualcosa: anche se non era al 100% il numero uno del ranking ATP ha saputo gestirsi nel migliore dei modi: “Ha accorciato gli scambi per risparmiare energie, ha spinto quando doveva – le parole di Vagnozzi al Corriere della Sera – Ormai noi lo chiamiamo professorino“.