Sinner, spunta un segreto inconfessabile: è successo mentre dormiva

Il campione altoatesino, devastante nella sua ultima uscita sul cemento di Melbourne, nasconde un segreto: coach Vagnozzi spiega tutto

In molti hanno tremato. In parecchi hanno davvero avuto paura che, a causa di un non meglio precisato malanno fisico, il ‘suo’ Slam, quello che per sempre ricorderà come la prima affermazione in un Major, potesse interrompersi già in ottavi di finale.

Eh si perché quanto accaduto a metà del terzo set, alla fine di uno scambio prolungato con un coriaceo Holger Rune, aveva destato preoccupazione non solo nell’animo del campione, ma anche nel suo staff. Oltre che per le migliaia di appassionati che stavano seguendo il match in diretta TV.

“È stata una mattinata strana, ho parlato con il medico già prima di giocare. Può succedere, non mi sono svegliato bene”, ha dichiarato laconicamente il numero uno del mondo nella conferenza stampa tenutasi al Melbourne Park dopo la vittoria sul tennista danese. Apparentemente abbottonato sulle cause di quanto accaduto in campo, in realtà il talento della Val Pusteria ha involontariamente fornito lo spunto per svelare uno dei segreti della sua forma fisica, quasi sempre al top.

Per chi avesse voluto cogliere l’assist, il tutto è stato sostanzialmente confermato dal fido Simone Vagnozzi, il suo coach, che nel corso del medesimo incontro tenutosi con la stampa nel centro sportivo australiano, ha svelato una delle caratteristiche del tennista azzurro. Un ‘vizietto’ che almeno in un’occasione aveva rischiato di costare caro al campione.

Sinner e quella dolce abitudine: “Una volta dovemmo…”

“Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando“, ha esordito con la stampa l’allenatore. “L’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita. Ormai è in modalità ‘mostro’, come lo chiama il romanaccio Marco Panichi (il preparatore atletico, ndr)“, ha sottolineato Vagnozzi.

“Jannik è davvero un dormiglione. Pensate che lo scorso anno, prima del match contro Baez, non aveva sentito la sveglia e abbiamo dovuto farlo alzare dal letto in fretta e furia, fargli dei panini veloci prima di andare al campo. Lui è così“, ha detto col sorriso l’inseparabile coach.

Le frasi di Vagnozzi fanno inevitabilmente il paio con l’affermazione di Jannik a proposito di un’alzata non esattamente ottimale dopo il riposo notturno nella mattinata che ha preceduto il match contro il giustiziere di Matteo Berrettini. Insomma, il riposo del guerriero è quanto mai importante per avere poi la certezza di ammirare in campo un giocatore che, con le sue imprese, sta riscrivendo la storia del tennis italiano e mondiale.