Il tennista carrarino, fatto fuori a Melbourne da Ben Shelton, incassa le critiche sui social: la sentenza è netta
Se proprio vogliamo andare a trovare il lato positivo dell’avventura a Melbourne di Lorenzo Musetti – la metafora del ‘bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto tornerà buona nel resto del discorso – questo risiede nel miglior risultato di sempre ottenuto agli Australian Open dalla medaglia di bronzo olimpica.
Mai infatti ‘Muso’ si era spinto fino al terzo turno nell’Happy Slam di inizio anno. E dire che proprio lui, da juniores, aveva trionfato in Australia nel 2019. Dopo di che, solo delusioni: eliminazioni alle qualificazioni nel 2020 e 2021, fuori al primo turno l’anno dopo e nel 2023, mentre l’anno scorso quanto meno il toscano era riuscito a superare il primo scoglio, salvo perdere clamorosamente al secondo turno per mano del giovane francese Luca Van Assche, che ha rimontato l’azzurro, imponendosi per 6-3 3-6 6-7 6-3 6-0.
Attualmente, nel ranking ATP Live, il tennista italiano è ancora 16esimo, con una sola posizione persa rispetto alla 15esima piazza raggiunta dopo il torneo di inizio stagione ad Hong Kong, dove era stato fatto fuori in quarti di finale dallo spagnolo Jaume Munar dopo aver letteralmente dominato il primo parziale.
Sebbene partisse con ambizioni di vittoria finale nel torneo asiatico, Lorenzo si è dovuto ‘accontentare’ – ma soprattutto grazie ai cattivi risultati di chi lo precedeva in classifica – di eguagliare il suo best ranking. Pur uscendo alla seconda partita. Ecco il bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) che vi avevamo accennato.
Tornando alla stretta, e amara, attualità, Musetti non ha colto l’occasione di iniziare alla grande il 2025 nel sempre ostico (almeno da quando è professionista) cemento di Melbourne. Il talentuoso ma discontinuo Ben Shelton, che curiosamente lo segue a stretta ruota nel ranking, ha trovato la chiave giusta per abbattere le resistenze dell’azzurro, che invece avrebbe dovuto giocare d’esperienza, nonostante abbia solo 23 anni, con un avversario che non fa certo della tenuta mentale il suo punto di forza.
Lo statunitense, al termine di una battaglia durata comunque quasi tre ore, si è imposto in 4 set, infrangendo presto, troppo presto, i sogni di gloria del giocatore azzurro. Sui social, complice anche l’ottimo cammino di Lorenzo Sonego, arrivato finora ai quarti e dato per ‘finito’ da buona parte dei tifosi italiani, si sono scatenate le critiche verso Musetti. Esplicite, e anche crude.
L’utente in oggetto, che sintetizza un pensiero che sta montando da diversi mesi, invoca un cambio di coach per il tennista toscano. E dire che Simone Tartarini, da sempre allenatore di ‘Muso’, si era dichiarato convinto dell’ottimo stato di forma del suo assistito, che a suo dire avrebbe disputato un ottimo Slam. Si è spinto fino al terzo turno, vero, ma la strada sembrava spianata per qualcosa di diverso. La metafora del ‘bicchiere’ torna a galla in tutte le sue contraddizioni…
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