Il doloroso annuncio è arrivato pochi istanti fa: addio Jannik Sinner. Ecco, nel dettaglio, cosa sta succedendo
Buona la prima (del 2025). Jannik Sinner ha liquidato in due set, 6-4; 7-6 (2), Alexei Popyrin nel match esibizione andato in scena alla “Rod Laver Arena’ di Melbourne nell’ambito dell’Opening Week degli Australian Open.
Il 23enne di San Candido, dunque, è pronto a difendere il titolo conquistato 12 mesi fa, il primo di una lunga serie di successi di prestigio che lo hanno proiettato (il 10 giugno scorso) in vetta al ranking Atp.
Ma se, come si suol dire, dietro a grande uomo c’è sempre una grande donna, anche dietro a campione c’è un grande allenatore. Non fa eccezione nemmeno il numero 1 del tennis mondiale i cui trionfi sono sì frutto del suo enorme talento ma anche del lavoro dei suoi coach. In particolare, un tecnico lo ha preso sotto la sua ala protettiva da quando Sinner aveva 13 anni fino alla dolorosa separazione.
Addio a Jannik Sinner, l’ex coach Riccardo Piatti: “E’ stata dura”
Riccardo Piatti ha ricoperto un ruolo fondamentale nella crescita di Jannik Sinner. Il tecnico italiano è stato suo allenatore da quando l’attuale numero 1 del mondo aveva 13 anni fino al febbraio 2022 quando Sinner ha deciso di affidarsi a Simone Vagnozzi al quale successivamente è stato affiancato Darren Cahill.
In questi anni Riccardo Piatti non ha affrontato spesso l’argomento del suo ‘divorzio’ dal numero 1 del ranking Atp. Lo ha fatto, invece, per il documentario “Forza Jannik: Sinner and the Rise of Italian Tennis”, prodotto dal canale ufficiale dell’Australian Open. Ebbene, nel suddetto documentario l’ex coach rievoca il momento dell’addio confessando che “la separazione è stata difficile per me, questo è certo. Ma penso che abbia fatto la scelta giusta“.
Dunque, nessun rancore da parte di Riccardo Piatti che, sempre nel documentario in questione, ha anche ricordato il primo incontro con il numero 1 del mondo: “Jannik è arrivato da me a 13 anni. Lo avevo visto a Milano in un torneo under 12, me lo ricordavo per i capelli rossi ma non sapevo il nome. Non appena l’ho guardato in allenamento ho pensato “voglio adottare questo ragazzo”.
Già, proprio così. Riccardo Piatti per Sinner è stato più di un semplice coach, è stato quasi una sorta di padre. Ragion per la quale l’ex coach venne comprensibilmente colto di sorpresa quando il defending champion del Major australiano gli comunicò l’intenzione di voler cambiare guida tecnica. Ma, come ogni padre sa, arriva il momento in cui bisogna lasciare andare un figlio consentendogli così di spiccare il volo ed è quello che ha fatto Riccardo Piatti con il suo ex allievo/figlio Jannik Sinner.