Il tedesco, ancora in attesa di vincere il suo primo Major in carriera, è esaltato dall’ex tennista americano: guai in vista per Jannik Sinner
Si parla tanto, e giustamente, della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due fenomeni generazionali che nel 2024 si sono divisi equamente i 4 Major previsti nel circuito ATP. Ai successi in Australia e agli Us Open, il tennista altoatesino ha aggiunto anche altri 5 tornei, più l’affermazione, da imbattuto, alle Finals di Torino. Oltre al trionfo di Malaga in Coppa Davis che però, com’è noto, esula dalle classifiche e dai punti del ranking.
Il fenomeno iberico, oltre ad essersi tolto la soddisfazione di battere tre volte su tre il fuoriclasse azzurro negli incroci stagionali dello scorso anno, ha risposto trionfando al Roland Garros e a Wimbledon, torneo che aveva già vinto nel 2023 battendo in finale Novak Djokovic. Per il resto non è stato eccezionale – per lo meno non ai livelli della sua fama – il resto della stagione, col solo, seppur prestigioso, ATP 1000 di Indian Wells messo in cascina a marzo.
La discontinuità di Carlitos ha tra le altre cose permesso agli altri rivali, desiderosi di essere il terzo incomodo tra i due giovani terribili nella lotta per la supremazia, di guadagnare posizioni nel ranking. Ci è riuscito, con un cammino ottimo sebbene manchevole a livello di affermazioni nei grandi appuntamenti dell’anno, Sascha Zverev, il tennista tedesco a cui spesso manca l’ultimo acuto per poter concretizzare un talento forse ancora non totalmente espresso in tutte le sue potenzialità.
Zverev, ecco l’arma vincente per spezzare il dominio di Sinner
Intervenuto come di consueto nel podcast ‘Served with Andy Roddick’ che prende proprio il suo nome, l’ex campione americano si è soffermato sulle prospettive di successo del nativo di Amburgo, particolarmente migliorato, secondo il vincitore degli Us Open del 2003, in un fondamentale tecnico.
“Sascha è il server più efficiente del tennis al momento, con oltre il 75% di prime palle. Sembra quasi uno scherzo vedere come sia diventato il battitore più efficiente del circuito. Alcuni accorgimenti potrebbero essere importanti per lui, per consentirgli di venire a rete prima“, ha esordito Roddick.
“Nella finale del Roland Garros di quest’anno gli mancava un set per vincere di nuovo il primo Grande Slam, essendo in vantaggio contro Alcaraz. In effetti, non ha giocato male negli ultimi due set. Non intendo comunque criticare nessuno dicendo che non ha ottenuto grandi risultati perché non è riuscito a vincere quel duello“, ha concluso lo statunitense.