Non c’è pace per i tifosi di Jannik Sinner: ora anche il tennista norvegese contribuisce all’elenco di ‘frecciatine’ nei confronti dell’azzurro
In prima linea, tra gli accusatori della prima ora, c’erano Denis Shapovalov e soprattutto Nick Kyrgios, che hanno abbondantemente (soprattutto l’australiano) lanciato strali avvelenati su Jannik Sinner per la nota vicenda Clostebol. Il tutto ancor prima che la WADA, impugnando la sentenza di primo grado dell’ITIA, chiedesse un supplemento d’indagine da sottoporre al TAS di Losanna.
All’alba della vicenda che ha scosso e continua a preoccupare il fenomeno azzurro – sebbene le possibili conseguenze della situazione non abbiano influito minimamente sulle sue incredibili prestazioni – si era materializzato anche il timido, forse troppo, appoggio di Carlos Alcaraz. Più preoccupato di chiedere pari opportunità di difesa per tutti i colleghi che a scagionare Jannik dalle infamanti accuse di aver assunto volontariamente una sostanza tra l’altro trasmessa davvero involontariamente per una pura incredibile concomitanza di eventi la cui responsabilità è da ascrivere al preparatore personale Umberto Ferrara e al fisioterapista Giacomo Naldi. Entrambi successivamente rimossi dal loro incarico dal deluso tennista.
A conti fatti, a parte il tardivo ma comunque apprezzabile supporto di Novak Djokovic, che ha di fatto dichiarato di credere assolutamente alla buona fede del giocatore altoatesino, tra i tennisti di spicco il solo Alexander Zverev si era da subito schierato senza ‘se’ e senza ‘ma’ a fianco del numero uno del mondo.
Ebbene nelle ultime ore, sebbene si stia parlando di un argomento che col doping non ha nulla a che vedere, anche un atleta noto per l’allergia alle polemiche e alle strumentalizzazioni, ha fatto sentire la sua voce esprimendo un intendimento che, di fatto, è contrario alla decisione assunta da Sinner sullo stesso campo.
Questione tasse, Ruud non ‘tradisce’ il suo paese: è polemica
Nel processo di beatificazione italica dello sportivo Sinner, iniziato dalla fine del 2023 e ancora in corso grazie ai sensazionali risultati del fuoriclasse, c’è ancora una piccola macchia difficile da cancellare. Il fatto che l’altoatesino abbia da tempo – da molto prima di diventare il campione che è, giova ricordare – spostato la sua residenza in quel di Monte Carlo, ha attirato sul tennista una serie di critiche. Le stesse che hanno dovuto incassare altri campioni italiani come Valentino Rossi, tanto per fare un nome illustre.
L’accusa di non contribuire al gettito fiscale del proprio paese è un qualcosa di imperdonabile, secondo i più sensibili all’argomento. Stuzzicato dalla stampa in seguito ad indiscrezioni che lo avrebbero voluto in procinto di fare la stessa scelta di Sinner, Casper Ruud ha negato qualsivoglia intenzione di trasferire la sua residenza altrove.
“Ho scelto di restare qui in Norvegia e di pagare le tasse come qualsiasi altro norvegese. Indipendentemente da quale governo sia al potere, resterò“, ha assicurato il 26enne di Oslo nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Verdens Gang’.