Matteo Berrettini senza freni, attacco incredibile a uno dei giocatori più importanti del circuito: i tifosi restano a bocca aperta
La stagione 2025 è finalmente ricominciata. Il big del tennis sono pronti a darsi battaglia per nuove esaltanti sfide, e alla vigilia dei primi grandi appuntamenti di questo intenso anno c’è chi ha deciso di mettere del pepe sulle future rivalità. In particolare, stavolta ci ha pensato Matteo Berrettini ad accendere le sue future battaglie con grande nome del circuito, attraverso dichiarazioni che hanno lasciato tutti i suoi fan a bocca aperta.
Nel corso della sua carriera il tennista romano, soprattutto nei suoi anni d’oro, ha avuto modo di scendere in campo contro tutti i migliori al mondo, giocandosela spesso ad armi pari. Può addirittura dichiarare di essere uno degli ultimi ad aver potuto affrontare tutti e tre i Big Three che hanno contraddistinto un’epoca storica del tennis.
Ha giocato contro Roger Federer e Rafa Nadal, perdendo in entrambe le sfide sia con l’elvetico che con l’iberico, mentre contro Djokovic ha disputato ben quattro match, uscendo sempre sconfitto. Ed è proprio ricordando le battaglie con il serbo che Berrettini si è voluto lasciare andare a dichiarazioni molto importanti, descrivendo il fuoriclasse di Belgrado come un vero “killer“.
Berrettini attacca Djokovic: parole incredibili da parte del tennista serbo
Non sono mai state scontate le sfide tra lui e Djokovic. Potenzialmente Berrettini ha infatti le qualità per poter mettere in difficoltà anche un giocatore straordinario come Nole. Tuttavia, in ogni loro confronto il serbo è riuscito a venirne a capo senza troppi problemi, approfittando delle debolezze dell’azzurro.
E lo ha fatto perché ha delle qualità che mancano sia a Berrettini che a molti altri giocatori del circuito. Qualità ben evidenziate dallo stesso Matteo in un’intervista a Federico Buffa Talks.
“Novak è un killer delle tue sicurezze“, ha raccontato il tennista romano, ritornando con la memoria a tutte le sue sfide con l’ex numero uno al mondo, compresa quella storica nella finale di Wimbledon: “Rafa ad esempio ti fa capire subito contro chi stai giocando. Nole invece spesso parte lentamente, ti studia, ma piano piano ti toglie tutte le certezze“.
Anche nella finale di Londra accadde lo stesso. Nonostante Matteo si sentisse in forma e avesse giocato molto bene, durante la finalissima con Djokovic si è visto mano a mano disinnescare tutte le armi principali. Una caratteristica che appartiene solo a lui e al suo grande amico Sinner: “Ti portano entrambi al limite e ti sfidano a mantenere quel livello per tre ore. Solo in pochissimi riescono a farlo“.