Il 2024 del campione altoatesino è stato caratterizzato da un trend che, a detta del coach di un suo grande rivale, sembra poter continuare
Nell’incredibile ascesa di Jannik Sinner ai massimi vertici del tennis mondiale – iniziata con la vittoria al torneo di Pechino nell’ottobre del 2023 – c’è forse un dato, una tendenza, una costante, che più di tutti fotografa in modo inequivocabile quel ‘click’ scattato nella testa, nelle gambe e soprattutto nelle braccia del fenomeno della Val Pusteria.
L’ultimo atto nella capitale cinese vide Jannik prevalere su Daniil Medvedev, fino a quel momento sua vera bestia nera. Basti pensare che fino a quel momento gli incroci tra i due – ben sei – disputati dal 2020 fino al torneo succitato della stagione scorsa, avevano sempre visto prevalere il russo. Sei su sei, con tanto di sbadiglio denigratorio davanti all’azzurro nel corso di un cambio campo alle ATP Finals del 2021. Mai gesto fu più inopportuno, disse poi la storia successiva dei confronti tra i due tennisti.
Già perché da quell’importante affermazione a Pechino, Jannik non si è più fermato. Nemmeno nel continuare a battere il russo nelle tante occasioni di confronto avute da lì in avanti. 8 successi su 9 match è lo straordinario bilancio del campione di San Candido dalla partita in Cina in poi. I rapporti di forza si sono incredibilmente rovesciati: Sinner è diventato un vero e proprio incubo per Medvedev. Lo dicono i fatti, i numeri, e lo dice anche lo storico coach del moscovita, Gilles Cervara. Il quale, senza girarci troppo intorno, ha descritto alla perfezione le difficoltà del suo assistito quando incrocia Sinner sul campo.
Cervara, arriva l’ammissione choc: “Porta chiusa a chiave”
Nel corso di un’intervista riportata da ‘Fanpage.it‘, colui che è al fianco del giocatore russo da ben 8 anni, ha spiegato cosa sia accaduto e, di fatto, cosa stia ancora accadendo, nelle dinamiche tecnico-tattiche dei match tra i due campioni.
“Ricordo la partita delle ATP Finals del 2021 – proprio quella in cui dopo il primo set sembrava che Medevdev potesse fare un sol boccone di Jannik, ndr -, quando Daniil vinse 7-6 al terzo set. A quel tempo Sinner non era ancora bravo al servizio, e spesso sbagliava negli scambi, ma aveva già colpi incredibili. Ora è perfetto. Lui è un muro. Quando giochi con lui, provi costantemente ad aprire la porta, ma questa è chiusa a chiave. È quasi impossibile fargli commettere un errore. Ma ogni porta ha il suo punto debole. Ora sta a noi impegnarci per trarne vantaggio”, le parole del 43enne francese.