Arriva il verdetto sul caso doping relativo a Jannik Sinner: l’annuncio è davvero pesantissimo, hanno rivendicato le proprie posizioni
C’è un neo nel 2024 da incorniciare di Jannik Sinner. Tra le tantissime imprese fatte che gli hanno portato tornei su tornei, la cima della classifica del ranking ATP (primo italiano di sempre a riuscirci) e riconoscimenti vari, c’è anche la spada di Damocle che pende sulla sua testa relativa al caso doping.
L’altoatesino, infatti, è stato trovato positivo al Clostebol in alcuni controlli fatti a marzo in concomitanza con l’Indian Wells. Il classe 2001 ha da subito professato la sua innocenza e di aver assunto la sostanza in maniera inconsapevole. Questo però non l’ha scagionato, almeno agli occhi dei suoi detrattori, che hanno continuato a chiedere maggior chiarezza sulla vicenda. Inizialmente era stato assolto dall’ITIA. Solo successivamente la WADA, ovvero l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha voluto riaprire il tutto, chiedendo una squalifica che va da un anno a due e rimandando il caso al TAS di Losanna.
Sarà quest’ultimo a pronunciarsi nei primi mesi del 2025, ma è chiaro che per Sinner (e i suoi tifosi) sono settimane di angoscia. Ha dovuto convivere con questa situazione ma nonostante ciò non si è fatto influenzare, riuscendo comunque a fare la differenza in campo, come dimostrano i successi alle ATP Finals e in Coppa Davis.
Intanto ci sono state diverse accuse all’ITIA di aver chiuso troppo frettolosamente la vicenda, trattata diversamente rispetto altri casi del passato in cui sono state inflitte varie pene ai tennisti coinvolti. In questi giorni c’è stato l’intervento da parte del CEO dell’ITIA, Karen Moorhouse, che ha voluto fare chiarezza, respingendo le accuse al mittente con parole durissime. “Vengono applicate le stesse regole e gli stessi processi per ogni giocatore. C’è però da dire che ogni fatto è diverso e si basa su cose individuali. Impossibile fare paragoni“, è l’ammonimento da parte del dirigente.
“Non è giusto fare confronti poiché il dettaglio fa sempre la differenza”, per poi iniziare a parlare delle tempistiche che ci vogliono per analizzare i casi. “Il tennis ha preso la decisione di non annunciare le sospensioni provvisorie per almeno 10 giorni. E in quel lasso di tempo Sinner ha fatto ricorso che per noi ha avuto successo. Quindi non c’era nulla da annunciare per lui”, chiude il dirigente dell’ITIA.
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