Il tennista romano ha parlato a cuore aperto dell’ultima felice esperienza sul campo da gioco: emozione e gioia si toccano quasi con mano
Lo aveva detto, ma non era sicuro che gli sarebbe stata data la possibilità di dimostrarlo. Lo aveva quasi promesso, premettendo che il fisico, già tormentato da una stagione piena zeppa di infortuni, lo avrebbe dovuto sostenere. Ci ha però sempre creduto, lavorando come un ossesso per riuscirci: alle volte lo sport premia davvero gli sforzi, la faitca e la resilienza. Soprattutto quando a mettere in campo queste doto è un campione che non ha certo dimenticato come si vince.
Dopo aver gioito, direttamente dalla panchina, quasi in qualità di ‘ospite speciale’, per la storica vittoria della Coppa Davis in quel di Malaga nel novembre 2023, Matteo Berrettini aveva espresso il desiderio di alzare l’Insalatiera da protagonista. Ma avrebbe dovuto attendere almeno 12 mesi per poterci provare.
Alle prese con un infortunio che lo ha costretto ad uno stop di oltre 190 giorni tra il settembre del 2023 e il marzo del 2024, il finalista a Wimbledon 2021 è rientrato nel circuito da numero 154 della classifica ATP. Con tutte le difficoltà che una posizione del genere può comportare in termini di accoppiamenti nei tabelloni dei vari tornei, fermo restando che per alcuni di questi la partecipazione sarebbe stata possibile solo usufruendo del meccanismo del ranking protetto.
Nonostante tutto ciò, ‘The Hammer’ è risalito fino alla posizione numero 34 del ranking, mettendo in cascina tre titoli ATP 250 e riuscendo a strappare una meritata convocazione per la Final Eight di Malaga. Dopo aver già grandemente contribuito, nel primo girone di settembre a Bologna, alla qualificazione dell’Italia da prima del girone. Corsi e ricorsi storici.
Intervistato dal ‘Corriere dello Sport‘ dopo il trionfo, stavolta da attore protagonista, nell’impianto della città andalusa, Berrettini ha ripercorso la felicità di un sogno che si è realizzato. E che aveva fortemente voluto, esponendosi pubblicamente sull’argomento.
“È stato un anno importante, in cui ho ritrovato le sensazioni giuste, la voglia di allenarmi, di competere, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Dopo anni un po’ bui ho ritrovato il sorriso“, ha esordito l’ex numero 6 del ranking mondiale.
“La Coppa Davis l’ho desiderata tantissimo. Avevo molta voglia di giocare sia in singolare che in doppio. Ero pronto e, nonostante fossi al fianco di Sinner, la tensione era tanta. Ho pensato: se perdo il doppio accanto al numero uno del mondo daranno la colpa a me”, ha detto ridendo. “È motivo d’orgoglio avere Jannik in squadra. La sua stagione è stata pazzesca, io cerco sempre di rubargli qualcosa con gli occhi“, ha ammesso il 28enne.
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