Da non crederci. Dopo un 2024 da incorniciare Sara Errani dice ‘addio’ al mondo del tennis. Ecco cos’è successo
Non ci sono solo Jannik Sinner e Jasmine Paolini, le star del tennis italiano che domina sia al maschile sia al femminile. Tra i protagonisti del favoloso 2024 della racchetta tricolore, infatti, anche Sara Errani.
La 37enne bolognese, in coppia proprio con la garfagnina finalista al Roland Garros e a Wimbledon, ha vinto l’oro Olimpico a Parigi 2024, ha trascinato l’Italia al trionfo in Billie Jean King Cup e ha messo in bacheca due titoli WTA 1000 qualificandosi alle WTA Finals.
Non solo. Jasmine Paolini e Sara Errani hanno coronato il loro fantastico 2024 col premio di miglior doppio femminile della stagione. Le due tenniste italiane hanno sbaragliato la concorrenza nella categoria delle doppiste ai WTA Awards 2024, i premi di fine stagione assegnati alle protagoniste del circuito.
Tuttavia, proprio quando è arrivata all’apice della carriera da doppista Sara Errari con un autentico colpo di scena ha deciso di cambiare professione con il conseguente ‘addio’ al tennis che ha dell’incredibile.
Sara Errani è nata per giocare a tennis. Su questo non c’è il minimo dubbio. Ma cosa avrebbe fatto nella vita, così come i suoi colleghi e le sue colleghe, se non avesse deciso di girare il mondo respingendo dall’altra parte della rete una pallina da tennis? Quante volte ce lo siamo chiesti? Beh, tra il serio e il faceto, se lo è chiesto anche la Federtennis passando, però, dalle domande ai fatti.
I social media manager della Fitp, infatti, si sono affidati a Grok, chatbot di intelligenza artificiale lanciata da Elon Musk, ottenendo delle risposte che hanno davvero dell’incredibile. Secondo Grok, Flavio Cobolli è un perfetto elettricista mentre Sara Errani si ritrova a fluttuare nello spazio da esperta astronauta.
La sua compagna di doppio, Jasmine Paolini, appende al chiodo la racchetta per impugnare una macchina fotografica, magari per immortalare un’altra leggendaria stagione del tennis italiano, mentre Lucia Bronzetti è impegnata in un vivaio come giardiniera. Ma ce n’è anche per gli uomini, con esiti altrettanto improponibili.
Jannik Sinner, dall’alto della sua efficienza e del suo perfezionismo, è un inappuntabile manager mentre Matteo Berrettini si ritrova ad armeggiare in cucina come chef stellato. Va meglio, invece a Lorenzo Musetti, l’unico che in qualche modo rimane nell’ambito sportivo: secondo Grok, se non avesse fatto il tennista, il 22enne carrarino sarebbe stato un perfetto marinaio, perlopiù in barca a vela.
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