Clamorosa confessione della campionessa toscana: la giocatrice azzurra si è prestata ad un simpatico gioco rivelatore
Un solo titolo nel 2024. Il secondo in carriera. Ma tanti piazzamenti di prestigio, tra cui le finali al Roland Garros e a Wimbledon. Per non parlare poi della storica medaglia d’oro conquistata a Parigi in coppia con la ‘gemella’ Sara Errani, che ha riscoperto una seconda giovinezza agonistica ad altissimi livelli anche grazie alla piccola e terribile toscana.
È stato senza mezzi termini un anno eccezionale, forse irripetibile, per Jasmine Paolini, l’ormai quasi 29enne – compirà gli anni il prossimo 4 gennaio – di Castelnuovo di Garfagnana che ha chiuso l’anno solare alla posizione numero 4 del ranking mondiale. Una rincorsa fantastica, frutto di una costanza ad alti livelli che mai era stata prerogativa della tenace tennista, che nel corso della stagione si è tolta tantissime soddisfazioni.
L’annata, come detto leggendaria, non poteva che chiudersi con un’altra impresa: la conquista, grazie anche all’apporto della ‘solita’ Errani, della Billie Jean King Cup, la Coppa Davis femminile, che ha in qualche modo aperto la strada al successivo trionfo degli uomini in quel di Malaga.
Intervistata da Sky Sport nel breve periodo di pausa dall’attività agonistica, a Jasmine è stato chiesto cosa avrebbe potuto fare nella vita se non avesse sfondato nel tennis. La risposta ha spiazzato i tanti fans della solare giocatrice.
Jasmine Paolini e il tennis: “Non ho mai avuto un Piano B”
“Mi piaceva andare al circolo, passavo le giornate lì. Non vedevo l’ora di andare, e quando mi venivano a prendere non volevo tornare a casa. Ho trovato i giusti personaggi che mi hanno fatto amare questo sport. È diventato una cosa un po’ più seria quando ho iniziato ad andare al centro tecnico federale di Tirrenia. Quando mi hanno detto che c’era la possibilità di entrare ero entusiasta. Non sapevo come sarebbe stato, però ho mostrato subito grande entusiasmo. Mi ha aiutato tantissimo“, ha esordito.
“Non ho mai avuto un piano B. Quando mi chiedevano cosa volessi fare, il tennis era l’unico piano. Mi chiedo chi sarei stata se non avessi giocato, ma davvero non so proprio darmi una risposta“, ha alfine confessato Paolini.
Certamente, se qualcuno l’avesse spinta a fare altro, lo sport italiano sarebbe stato privato delle emozioni irripetibili che la piccola lottatrice ha regalato nel corso degli ultimi anni, con la ciliegina sulla torta di un alloro olimpico che resterà per sempre nella leggenda dell’Italtennis e non solo.
