Squalifica Sinner, arrivano altre dichiarazioni sulla situazione del tennista azzurro: una presa di posizione netta
Da oltre sei mesi, Jannik Sinner è il re incontrastato del mondo del tennis. L’azzurro, con una strepitosa continuità di rendimento, si è issato alla prima posizione del ranking ATP e ha legittimato poi questo primato con una serie di risultati favolosi, accumulando successi a non finire. Ormai, è lui l’uomo da battere e su questo non ci sono dubbi. Motivo per il quale l’attesa per il 2025 è già allo spasimo. Ci si chiede se qualcuno riuscirà a mettere in discussione la sua leadership.
I rivali, Carlos Alcaraz in testa, sono già al lavoro per provare a spodestarlo, ma visto come si è espresso Jannik nel 2024 sarà di certo impresa assai ardua. Anche se come sappiamo le carte potrebbero essere sparigliate dal ricorso della WADA nei suoi confronti, contro l’assoluzione per il caso Clostebol. Se davanti al TAS Sinner fosse riconosciuto colpevole, scatterebbe per lui una lunga squalifica.
E’ un tema, questo, che da diversi mesi sta scatenando il dibattito, tra innocentisti, colpevolisti e chi ritiene che a prescindere ci sia qualcosa che non funzioni nel sistema antidoping. Una vicenda di cui si parla e si parlerà ancora a lungo e che ha visto protagonisti del mondo del tennis e dello sport in generale prendere le posizioni più disparate.
Piuttosto particolare la posizione di Arthur Cazaux, giovane talento del tennis francese, in grande crescita nel 2024 e che ha concluso l’anno alla posizione numero 63 del ranking ATP. Su di lui, per il futuro, i transalpini ripongono grandi speranze.
Il giocatore è stato intervistato da ‘L’Entretien’, in patria, e tra i vari temi toccati è stato interpellato anche sulle vicende doping di Sinner e Swiatek. Da parte sua sono arrivate delle dichiarazioni piuttosto forti.
Cazaux si è unito a chi ritiene che ci sia una disparità di trattamento, da caso a caso, che non convince. “Capisco che questo faccia parlare la gente, perché c’è chi è stato sospeso per poco, chi per niente e chi è stato fermato per diversi anni anche se non necessariamente dopato – ha spiegato – Mi chiedete se ci sono giocatori che possano essere dopati e protetti? Non voglio entrare in questo dibattito, penso che non lo sapremo mai. Credo che sia giusto concentrarsi solo su se stessi, non penso a quello che è al di fuori di me”.
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