“Fisicamente e mentalmente sono pronto per giocare ancora il mio tennis, ho la sensazione di poter sfidare questi ragazzi, e la mia esperienza può tornare utile”. Parola di Novak Djokovic.
Reduce da una stagione tra alti e bassi, condita dalla medaglia d’Oro alle Olimpiadi ma anche da un ‘clamoroso’ zero nella casella dei titoli conquistati, il serbo guarda al 2025 con grande ottimismo, consapevole che la nuova collaborazione con Andy Murray potrebbe portargli grossi vantaggi.
“Ho passato due mesi a chiedermi se avessi bisogno di un nuovo coach e se sì quale sarebbe stato il profilo ideale. Il coach perfetto è uno che abbia affrontato le stesse esperienze che affronterò io. Il nome di Andy Murray è saltato fuori, gli ho fatto una telefonata. Ci siamo trovati subito e ha accettato dopo pochi giorni e io non potrei esserne più felice”, ha detto Nole in una lunga intervista concessa ai microfoni di Sportweek (il settimanale de La Gazzetta dello Spor).
“L’oro era un sogno, dunque una priorità. È stata per tanti anni la mia grande ambizione, nonostante i tentativi falliti. Dopo l’intervento chirurgico al ginocchio e la finale a Wimbledon, mi sentivo pronto e credo di averlo dimostrato con le mie prestazioni all’Olimpiade. Ho realizzato un sogno ed è certamente uno dei più bei momenti, se non il più bello, della mia carriera”, ha affermato, ripercorrendo l’anno che sta per concludersi.
Come dicevamo, archiviato il 2024, Djokovic è pronto ad affrontare le fasi finali della sua carriera con la consueta determinazione che nell’ultimo ventennio gli è valsa traguardi incredibili. “Io amo davvero il tennis dal più profondo del cuore. Ma la competizione richiede massima professionalità e dedizione. Per cui per me è essenziale sentire il supporto della mia famiglia per poter continuare. E voglio continuare a scrivere la storia di questo sport. Finché posso restare ai vertici, continuerò a giocare”, ha affermato.
“L’anno prossimo giocherò più tornei e gli Slam in particolare saranno la mia priorità: darò il mio massimo per vincere, naturalmente se il mio fisico me lo consentirà. Ma sto bene, ho ancora tempo per riposare e analizzare ciò che posso migliorare per fare una stagione superiore all’ultima”, ha ribadito l’ex numero uno al mondo.
Durante la chiacchierata, il nativo di Belgrado si è anche soffermato sull’ascesa di Jannik Sinner, elogiando il classe 2001 altoatesino ma anche dandogli dei consigli in vista del prossimo futuro.
“Sinner me lo ricordo appunto quando aveva 14 o 15 anni e già allora ne parlavamo bene, si vedeva che avrebbe avuto una grande carriera, perché aveva già la giusta mentalità e la giusta concentrazione”, ha rivelato Djokovic. “Non mi sorprende vederlo oggi a questi livelli, avendolo seguito con attenzione in tutti questi anni, osservando il suo modo di giocare e di strutturarsi. E il fatto di lavorare con Darren Cahill, uno che ha già seguito tanti numeri uno, non può che essergli di grande aiuto. Inoltre, Jannik mi piace perché vuole sempre migliorarsi“, ha poi aggiunto.
Infine, ecco la ‘dritte’ a cui facevamo riferimento poc’anzi: “Per rimanere competitivo negli anni serve innanzitutto circondarsi di una squadra competente di cui potersi fidare. C’è poi bisogno del giusto equilibrio tra la vita professionale e quella personale. Il prossimo obiettivo sarà di individuare la formula giusta per investire al meglio nel suo corpo, per prevenire infortuni, rimanere sano, motivato e soprattutto appassionato dal tennis”.
Siamo alle fasi finali della stagione e si è fatto il tempo di tirare le…
Come di consueto ogni fine anno, si avvicina il momento degli Atp Awards 2024, kermesse…
Julien Benneteau, ex tennista e attuale capitano della Francia nella Billie Jean King Cup, è…
Dopo i diversi rumors che si sono rincorsi negli ultimi giorni, adesso è ufficiale: l’Italia…
"Chi può essere il Sinner della Nazionale? È bene non fare mai paragoni, un calciatore…
La WADA (World Anti-Doping Agency) è nel caos. Dopo l’appello al TAS di Losanna per…