Una stagione da numero uno, giocata a livelli talmente alti da essere paragonato – nonostante la giovane età – a mostri sacri del mondo della racchetta. Jannik Sinner continua a fare incetta di endorsement autorevoli.
Stavolta a tessere le lodi del classe 2001 altoatesino è Mats Wilander, il quale ha prospettato per lui un futuro nel solco dei Big3. Ma a proposito dei Big3, l’ex tennista svedese, oggi commentatore per Eurosport, ha le idee chiare anche riguardo la nuova collaborazione tra Novak Djokovic ed Andy Murray che sarà effettiva a partire dal 2025.
“La sua stagione è paragonabile a quella dei migliori di sempre nei loro momenti più alti. Ovvero Djokovic, Federer e Nadal”, ha esordito Wilander ai microfoni della nota emittente televisiva.
“Connors ha vissuto un anno in cui ha vinto tre Slam, l’ho vissuto anche io. Ma Sinner ha fatto di più: ha vinto due Slam, è diventato il numero 1 al mondo“, ci ha tenuto a sottolineare lo svedese, prima di aggiungere: “Ha vissuto le due settimane più importanti fra Torino e Malaga: si è preso le Finals da numero 1 nel ranking, poi ha difeso anche la Davis senza perdere un solo set. Voglio dire una cosa: la carriera di Sinner è appena iniziata. Ma se ripenseremo al suo 2024, fra dieci anni, potremmo ritenere questa sua stagione una delle migliori che lui abbia mai avuto. E sarà un anno di cui parleremo a lungo”. Wilander ritiene che il movimento italiano “deve essere eccitato perché è solo l’inizio di Sinner e del team azzurro, sia maschile che femminile, nel loro dominio del tennis mondiale. E Jannik in questo momento è l’ancora del tennis italiano”.
Continuando ad insistere sul nativo di San Candido, l’ex numero uno al mondo ha mandato un chiaro avviso a tutti coloro che puntano a contendergli la leadership: “Lui è migliorato sotto tutti gli aspetti, soprattutto nel dropshot di dritto. Gioca sui dubbi del suo avversario perché nessuno, durante la partita, ha idea di cosa stia per fare Sinner. Alcaraz, Medvedev e tutti i suoi inseguitori farebbero meglio a salire sullo stesso treno, perché sta per lasciare la stazione e se non ci salgono ora non lo prendono più“.
Per quanto riguarda invece scelta di Djokovic di assumere Murray come suo nuovo coach, Wilander ha affermato: “Penso sia una mossa intelligente. Hanno la stessa età e Murray sarà un allenatore eccellente: sa come raggiungere i vertici, ha vinto due ori olimpici. Avevo la sensazione che Murray amasse troppo il tennis per non rimanerci dentro. La loro relazione giocatore-allenatore sarà una delle più interessanti da osservare“.
Infine, il 60enne scandinavo ha concluso la sua analisi con una considerazione ad effetto: “Per me Djokovic sta inviando un messaggio chiaro a Sinner, Alcaraz e ai migliori del mondo. Qualcosa che dice: «Ehi, il prossimo anno, per 15-20 settimane, credo di poter ancora giocare il mio miglior tennis». Murray lo aiuterà non solo nelle grandi partite, ma sarà lì ogni singolo allenamento”.
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