Nelle ultime ore, a stonare un po’ con le giornate di grande entusiasmo e gioia che sta attraversando il movimento azzurro, si è registrata un’uscita polemica di Nicola Pietrangeli. Nel dettaglio, il leggendario ex tennista italiano – ex numero 3 al mondo e due volte vincitore del Roland Garros – ha lamentato il mancato invito alla cerimonia di premiazione della squadra capitanata da Pippo Volandri dopo il trionfo alla Coppa Davis 2024 (cosa che invece era accaduta lo scorso anno).
“Sia chiaro, non vuole essere una polemica, però… io sono quello che ha giocato più incontri, gli azzurri vincono la Coppa Davis e nessuno mi ha chiamato per la premiazione dell’Italia. Mi è dispiaciuto, sono sincero“, ha affermato il 91enne abbastanza contrariato, durante un’intervista concessa a Rai Radio 1.
Parole che, chiaramente, hanno generato un acceso dibattito tra appassionati ed addetti ai lavori, facendo storcere il naso a parecchi tra questi ultimi. Massimo Gramellini, ad esempio, si è lasciato andare ad un duro sfogo nei confronti del nativo di Tunisi, scagliandosi contro la sua propensione a voler stare sempre al centro dell’attenzione. Un atteggiamento che, secondo il giornalista, fa il paio con una buona dose di ipocrisia. Vi proponiamo di seguito un estratto di quanto si legge sulle colonne de Il Corriere della Sera.
“Adoro gli anziani, generalmente li preferisco agli adulti ma non quando si atteggiano a monumenti come nel caso dell’ex tennista Nicola Pietrangeli”, esordisce Gramellini pungendo il classe 1933. Poi affonda il colpo scrivendo: “Un monumento è chi non si arrende al cambiamento delle generazioni e si mette sempre al centro della storia, irritato da chiunque provi a spodestarlo“.
Dopodiché, il giornalista fa riferimento a Sinner ricordando delle tante volte in cui Pietrangeli si è reso protagonista di frecciate velenose nei confronti dell’altoatesino: “Un anno fa Pietrangeli parlava male di Jannik, adesso ormai ammette che è diventato forte. Addirittura ha detto che dovrebbe partire con un quindici di svantaggio a ogni game e sembra quasi un complimento ma conoscendo Pietrangeli non ne sono sicuro”.
Qualche giorno fa, Pietrangeli ha inoltre sminuito il valore degli avversari incontrati dagli azzurri e definito “brutte” le partite giocate da Berrettini, suscitando – ancora una volta – un po’ di malumore nell’ambiente tennistico italiano. A tal proposito, Gramellini ha chiosato: “Certo è che ha delle belle pretese. Vorrebbe essere omaggiato dai bersagli della sua invidia: lui può criticarli e ridimensionare le loro imprese e loro dovrebbero fare un passo indietro e lasciargli il centro della scena”.
Dispiace per Pietrangeli, verso il quale nutriamo profonda stima ed ammirazione. Ma il sentore è che le considerazioni del giornalista rappresentino un po’ ciò che pensa la stragrande maggioranza degli italiani seguaci della racchetta.
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