Il 2024 è stato l’anno migliore in assoluto nella storia del tennis italiano. Si pensi a quanto sono riusciti a realizzare Jannik Sinner e Jasmine Paolini, ma anche alle straordinarie imprese centrate dagli azzurri nelle due più prestigiose manifestazioni a squadre: la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, entrambe vinte sul palcoscenico di Malaga.
Parlare di stagione irripetibile forse risulterebbe poco lungimirante, considerate le rosee prospettive del movimento nostrano, sia in ambito maschile che femminile. Ma certamente quella che si è appena conclusa si è rivelata una stagione speciale, che ricorderemo sempre con orgoglio oltre che con piacevole di nostalgia.
Su tale argomento si è soffermato uno che di tennis e successi con la maglia azzurra un po’ se ne intende. Ci riferiamo a Paolo Bertolucci, ex numero 12 al mondo e vincitore della Coppa Davis 1976, oggi opinionista televisivo ed editorialista per La Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo di seguito le sue considerazioni.
“Forse tra 20 anni capiremo cosa è stato il 2024 per il tennis italiano, sul tetto del mondo sia a livello maschile che femminile. Siamo destinati a rimanere i più forti per un po’ di anni”, ha affermato Bertolucci in un’intervista concessa ai microfoni di Telenord. “L’Italia è la squadra più forte del mondo. Quando puoi contare su un giocatore come Sinner, hai già un punto e mezzo sicuro tra singolare e doppio. Eravamo stra-favoriti alla vigilia, ma non solo in finale”, ci ha poi tenuto ad aggiungere concentrandosi sulla Coppa Davis.
Nel corso della chiacchierata con la nota emittente televisiva, il 73enne di Forte dei Marmi si è espresso anche su Sinner dedicando parole al miele al giovane altoatesino: “A me non piace la parola predestinato, ma come facevi vedendolo giocare già da ragazzo a non essere sicuro che sarebbe diventato forte? Quattro anni fa ci avrei già messo la mano sul fuoco. Forse ha anticipato i tempi. Mentalmente è incredibile ed è cresciuto molto anche dal punto di vista fisico. Dobbiamo però renderci conto che nello sport si può anche perdere”.
Tornando infine alla Davis, il coprotagonista di Sinner è stato Matteo Berrettini. Il classe ’96 romano – dopo aver assistito al trionfo del 2023 da ‘semplice’ spettatore – ha dato un contributo fondamentale alla causa azzurra, ottenendo due successi in singolare ed uno in doppio (proprio al fianco di Jannik). “Sinner e Berrettini come Vialli e Mancini, campioni e amici? Sì, anche se il nostro sport diventa di squadra solo una volta all’anno”, ha chiosato Bertolucci.
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