Le scelte di Filippo Volandri nella prima giornata di Coppa Davis si sono, alla fine, rivelate giuste. L’Italia ha vinto contro l’Argentina e si giocherà un posto in finale contro l’Australia domani. Ecco le parole del nostro capitano al termine della sfida all’albiceleste.
Le parole di Volandri
Le scelte di un allenatore o capitano, molto spesso, fanno discutere tutti gli appassionati e i membri dei salotti televisivi. Ecco, anche quelle di Volandri non potevano sfuggire a questo. Ieri vi abbiamo raccontato tutte le possibili combinazioni, indovinando quella che, alla fine, è scesa in campo a Malaga (con tutti i dubbi a riguardo).
Partendo dal singolare del numero 2, una volta di più (purtroppo) abbiamo tutti capito che Lorenzo Musetti soffre il peso eccessivo della Nazionale. Il carrarino ha subito la quarta sconfitta consecutiva a Malaga, questa volta contro un avversario alla portata come Francisco Cerundolo. Musetti non si adatta bene al gioco sul cemento indoor, ma questa volta anche l’argentino non si può definire come uno specialista. Una scelta che fa riflettere e che, con altri avversari, potrebbe estromettere la squadra dalla Coppa Davis per una banalità. Volandri si è giocato il jolly con Lorenzo e, con tutta probabilità, non rischierà nella partita con l’Australia, che può schierare una coppia di doppio molto forte e con cui è meglio non finire alla partita di spareggio.
La scelta di Jannik Sinner come numero 1 non può essere commentata visto che l’altoatesino non verrebbe schierato solamente per infortunio.
Arriviamo quindi al doppio. La coppia formata dallo stesso Sinner e Matteo Berrettini era l’ipotesi più probabile con l’utilizzo di Musetti in singolare. La scelta ha così ripagato i dividendi visto che i due si trovano molto bene a giocare insieme e l’hanno dimostrato. Queste le parole dello stesso Volandri a margine della vittoria.
“Si è trattato di una decisione complicata. Meritano tutti di far parte di questa squadra e ho sempre il compito di fare questo tipo di scelte, ma ne sono molto fiero.
Jannik non si era mai allenato sul centrale, ma in tre minuti era perfettamente a suo agio”.