Coppa Davis, Musetti fa mea culpa: mai tranquillo, ho smesso da tempo di esserlo…

Lorenzo Musetti ha rischiato di complicare, e non di poco, i piani dell’Italia nella Coppa Davis 2024. Il carrarino ha perso nettamente contro Francisco Cerundolo all’esordio sul centrale di Malaga e, in conferenza stampa, ha fatto un mea culpa per la pessima prestazione.

Le parole di Musetti

Non vogliamo fare le persone che ci capiscono più di altre, ma tutti sanno che Musetti in Coppa Davis non riesce minimamente a dare l’apporto che solitamente ci si potrebbe aspettare da un giocatore come lui. Il carrarino, infatti, ogni volta che è stato scelto dal capitano Filippo Volandri ha ottenuto sconfitte e ci si chiede per quanto ancora si voglia mettere un tennista in difficoltà sulla gogna mediatica.

Lo stesso Lorenzo, in conferenza stampa, ha ammesso tutte le difficoltà avute contro l’argentino Cerundolo, di certo non uno specialista della superficie e non un avversario insormontabile. Il risultato, però, dice tutt’altro.

Credo non abbia funzionato nulla oggi. Non mi aspettavo questo livello ed è difficile anche commentare la partita. Nel primo set abbiamo avuto entrambi chance, tanti break, ma non ho mai avuto la sensazione di essere padrone del gioco. Una cosa che mi capita ancora spesso purtroppo, ma ci sto lavorando tanto. Credo di essere migliorato molto anche nella costanza degli allenamenti, ho giocato tanti set di allenamento in queste due settimane e da quando siamo qua…non avevo perso un set.

Mi aspettavo qualcosa di più da me stesso, non sono mai riuscito col servizio, sul quale ho lavorato tanto, a togliermi da alcuni momenti difficili. Tutte le cose che speravo funzionassero, su cui stiamo lavorando, non hanno funzionato. Onestamente è una giornata un po’ di m***a”.

In molti credono che il carrarino non abbia la giusta tranquillità per vestire la maglia della Nazionale. Lui stesso ha ammesso di sentire molto il peso delle aspettative sulle proprie spalle.

Ho smesso di essere tranquillo in campo quando avevo 13 anni e giocavo i tornei vicino Carrara. Ovviamente in competizioni del genere c’è molta pressione, molta adrenalina, e basta poco a non riuscire a trovare metodi per far girare la partita.

Oggi si è visto, sono il primo ad essere veramente dispiaciuto, ma la parola non rende l’idea di come mi sento. Una prestazione quasi imbarazzante per come mi sono allenato e ho lavorato in questi giorni. Non riesco a capire da come sia nata, forse troppa tensione, le aspettative che avevo di fare una partita migliore.

Mi dispiace tanto per la squadra perché so quanto conta il mio singolare avendo un giocatore come Jannik che è una bella garanzia. So quanto può incidere sul passaggio del turno o meno”.

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