Alexander Zverev ha vinto al proprio esordio alle Atp Finals 2024 di Torino contro il russo Andrey Rublev (64 64) e si candida ad essere il primo rivale di Jannik Sinner per lo scettro di maestro. Nelle interviste post-partita, il tedesco ha lanciato l’allarme su due aspetti fondamentali del gioco: le superfici e le palline (argomento affrontato a più riprese da Daniil Medvedev).
Zverev sta continuando a macinare punti nel 2024, che può ben considerarsi uno dei migliori anni della sua carriera. Il tedesco, grazie ad un break per set, si è facilmente imposto su Rublev con il punteggio di 64 64 e condivide la prima posizione nel girone John Newcombe con Casper Ruud, che ha sconfitto a sorpresa Carlos Alcaraz (61 75).
Nella consueta conferenza stampa al termine della partita, Zverev ha lanciato l’allarme su due aspetti fondamentali: le superfici di gioco e le palline utilizzate. In particolare, Sascha ha ammesso che le differenze tra campi in terra e in cemento si sono ridotte al minimo storico.
“La superficie è molto lenta, è troppo lenta per un campo duro indoor. Non mi lamento perché mi piacciono sia le superfici lente che le superfici veloci. Non mi interessa più di tanto. Penso che nel tennis odierno si stiano perdendo un po’ gli stili di gioco. Il motivo è che penso che i campi in terra battuta e i campi in cemento siano praticamente tutti uguali. Hanno quasi la stessa velocità, ad eccezione di due tornei quest’anno, Cincinnati e Parigi Bercy, perché sono più veloci.
Mi sfuggono un po’ le differenze di superficie perché prima c’era una netta differenza tra i campi in terra battuta e i campi in cemento all’aperto. Alcuni erano molto lenti, come Indian Wells, ma altri erano molto veloci, come il Canada e Shanghai. Penso che abbiamo perso un po’ questo aspetto cercando di rendere tutte le superfici molto simili e quasi uguali. Quando Roger era ancora nel tour, era molto diverso. C’erano grandi differenze tra un campo in terra battuta, un campo in cemento e un campo in cemento indoor. Ora mi manca un po’ questo aspetto”.
Poi, il numero 2 ha lanciato un vero e proprio allarme per le palline con cui si gioca, logoranti per il fisico di molti tennisti impegnati nel circuito maggiore.
“Quello che accade ora con le palline da tennis è che l’aria e la pressione lasciano la pallina a causa del materiale, che non le trattiene all’interno. Non solo la pallina si sgonfia, ma l’aria e la pressione della pallina da tennis diminuiscono drasticamente. Ecco perché molti giocatori hanno problemi al gomito e altri al polso. Non era così 10 o 15 anni fa.
Sono molto interessato all’argomento per quanto non abbia motivo di lamentarmi. Sono numero 2 al mondo, ho avuto una grande stagione, non mi lamento dei risultati. Penso solo che, a lungo termine, la salute dei giocatori sia un grosso problema con le palline da tennis che abbiamo attualmente. Volano molto velocemente nell’aria per i primi due o tre metri, poi rallentano. Non c’è nulla che tenga in vita la palla, cosa che era molto diversa circa cinque, sei anni fa”.
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