Toni Nadal, in occasione di un evento a Madrid, ha rilasciato interessanti parole al quotidiano AS circa la situazione infortuni nel mondo del tennis. Secondo l’allenatore spagnolo, infatti, si dovrebbe ridurre la velocità per premiare la strategia e degradare meno il fisico.
Il consiglio di Toni
L’allarme è stato lanciato da tanti addetti ai lavori, professionisti e allenatori nel mondo dello sport. Stiamo arrivando ad una deriva, in cui gli atleti si infortunano troppo spesso per la velocità e la potenza necessarie per arrivare ad alti livelli. Nel calcio, per esempio, vediamo continui infortuni (più o meno gravi) per le troppe partite. Nel tennis, oltre a questo aspetto, troviamo problemi fisici che diventano cronici per l’eccessiva velocità del gioco.
Per sopperire a questi problemi, Toni Nadal ha in mente alcuni accorgimenti. Il primo è sicuramente quello di premiare la strategia contro la potenza. Come fare? Accorciare i telai delle racchette per rendere meno efficaci i colpi puramente di potenza.
Ecco l’interessantissimo intervento per AS.
“Lo sport, e lo si diceva fin dai tempi dell’antica Grecia, era un complemento, era inteso come complemento necessario per lo sviluppo dell’essere umano.
Quando si limita lo sport al solo aspetto fisico, si prendono le distanze da quel complemento ritenuto necessario. Se hai un gioco sempre più veloce, probabilmente sarà complicato arrivare a questo. Se porti lo sport più verso la strategia, anche se so che non è facile, forse non spingerai il corpo al limite.
Come ottenerlo? Nel mondo del tennis credo in diverse soluzioni. Una potrebbe essere quella di intervenire sui telai. Le racchette possono essere accorciate, il che ti impedirebbe di giocare a questa velocità estrema.
Quando giochi in questo modo, una parte del tuo corpo cederà, non si sincronizzerà o farai un movimento improvviso che ti porterà a qualche problema. La stessa cosa accade nel calcio, sempre più veloce.
L’altro giorno ascoltavo i problemi che i calciatori hanno avuto con gli infortuni e riflettevo se erano dovuti all’eccessivo numero di partite. Non so se è così perché è vero che ci sono tante partite, ma ci sono anche rose ampie. Forse potrebbero modificare qualche regola che renderebbe lo sport meno dannoso per gli atleti.
Ovviamente quando giochi con le velocità attuali del servizio è complicato. L’altro giorno i miei figli mi hanno informato che Giovanni Mpetshi Perricard ha tenuto il secondo servizio a una media di 213 km/h. È scandaloso.
A questo livello, quando una palla ti arriva a questa velocità devi avere una reazione del corpo improvvisa perché non sai dove andare.
Penso che quello che dovrebbero fare sia provare ad andare dall’altra parte, cercare di spostare il gioco verso la strategia, che non sia solo il fisico a comandare. Ci sono soluzioni in tutto. Se sai che cosa fa male, cercare di evitarlo è la soluzione”.
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