Ventisei titoli in singolare tra cui due Slam, una medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Sydney 2000, lo status di numero uno del mondo detenuto per sei settimane. Yevgeny Kafelnikov è stato un grande tennista, in un’epoca – quella tra gli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio – in cui era molto complicato non rimanere nell’ombra della rivalità americana tra Pete Sampras e André Agassi.
Spesso, però, si commette un errore a pensare che un ottimo giocatore possa poi diventare un bravo opinionista. E forse chi continua ad interpellare il russo per commentare le vicende sportive di oggi, qualche riflessione dovrebbe avanzarla in tal senso. Perché nelle ultime ore, il buon Yevgeny si è reso protagonista di un’analisi che ha dell’incredibile per quanto lontana dalla realtà.
Il tutto è successo nel corso di una puntata del podcast “Best Tennis”, in cui Kafelnikov è stato chiamato a parlare di Jannik Sinner in relazione alle similitudini con Novak Djokovic e alla rivalità con Carlos Alcaraz.
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