Lorenzo Musetti è stato impegnato nelle ultime ore all’Ultimate Tennis Showdown di Francoforte. L’azzurro, in conferenza stampa, ha risposto a diverse domande. Su tutte, il caso doping legato al numero 1 del mondo Jannik Sinner.
Le parole di Musetti
Musetti si sta preparando all’Atp500 di Vienna. L’azzurro sarà ai nastri di partenza dell’evento austriaco prima del masters1000 di Parigi-Bercy e delle Finals8 di Malaga. Questi saranno, con tutta probabilità, gli ultimi impegni della stagione del numero 17 del mondo.
Nelle ultime ore, il carrarino è stato protagonista dell’esibizione dell’Ultimate Tennis Showdown di Francoforte. La competizione, ideata dal 2020 da Patrick Mouratoglou, ha accolto negli anni moltissimi dei migliori giocatori al mondo, nonostante le regole a dir poco strampalate e l’effettivo scarso allenamento per i giocatori impegnati nei tornei del tour professionistico.
Intervistato a margine della competizione, l’azzurro ha risposto ad una domanda poco professionale di uno dei giornalisti presenti, che ha accusato il movimento italiano di ben 38 casi di Clostebol dal 2019 ad oggi (non ponendo l’accento che non si è trattato solo nel tennis). Ecco la risposta di Musetti, riportata da Tennis Channel. L’azzurro, ovviamente, ha voluto difendere il movimento italiano, protagonista come non mai nelle ultime stagioni nel circuito professionistico.
“La maggior parte dei casi non provenivano da tennisti. Ce n’erano solo alcuni. Se ci fossero stati 38 casi di tennisti, probabilmente sarebbero andati in un modo tale da far pensare che ci fosse qualcosa di sospetto. Al nostro livello, però, so che solo Jannik è risultato positivo a questa sostanza.
Quindi non dobbiamo togliere tutte le parti buone del movimento italiano per questo. Ci sono molti controlli e c’è tanta trasparenza in questo sport. Non voglio pensare ad altro. Credo nella lotta antidoping”.
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