Caso Sinner, Medvedev solidale con Jannik: le sue parole

Daniil Medvedev è uno dei protagonisti dell’Atp500 di Pechino. Il russo oggi giocherà la propria semifinale contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. Nella conferenza stampa prima della super sfida, Daniil ha voluto parlare del caso doping scoppiato attorno a Jannik Sinner, confermando la sua vicinanza al numero 1 del mondo.

Le parole di Daniil

Medvedev non sta sicuramente vivendo la stagione più facile della sua carriera. In questo 2024 sono arrivate solamente due finali (Australian Open e masters1000 di Indian Wells) e due sconfitte contro Sinner e Alcaraz. Il tabellino recita ancora zero titoli, un dato che lo riporta al 2020 (ultimo anno senza vittorie nel circuito Atp).

All’Atp500 di Pechino, però, sembra un Daniil ritrovato, che con il suo tennis si andrà a giocare un posto in finale contro lo spagnolo Alcaraz. Una sfida affascinante che gli potrebbe valere la rivincita della finale persa nel 2023 contro il nostro Sinner.

Proprio di Sinner ha voluto parlare Medvedev in conferenza stampa. Il russo, dopo una prima parte personale su ciò che sta vivendo nel torneo cinese, ha voluto dedicare ampio spazio alla difesa del collega sul caso doping scoppiato nelle ultime settimane.

Non è stata una partita facile, ma sono contento di aver combattuto fino alla fine. Ho fatto qualche buon punto qua e là. Un colpo incredibile, probabilmente uno dei migliori della mia vita, sullo 0-30 nell’ultimo game. Super fortunato. Contro Carlos sarà una prova difficile. Per me, quando è al top, e forse attualmente lo è un po’ meno di Jannik, ma quando è al top è probabilmente il miglior giocatore del mondo. È difficile giocare contro di lui.

Credo che il piano di gioco fosse un po’ diverso perché, come ho detto con Gael e Adrian, a loro piace sfruttare la velocità. Contro Flavio, invece, se gli dai palle molto facili, gli piace controllare il gioco, controllare il punto. L’obiettivo era cercare di aggredirlo un po’. In un certo senso, quando hai undici palle break da salvare, non è una buona cosa. Lui ha giocato bene nei game in risposta. Secondo me, non stavo servendo male. Quindi sono abbastanza contento e non vedo l’ora di giocare.

Caso Sinner? Ad essere sincero, non ne ho parlato molto nello spogliatoio, tranne che con i miei amici russi, perché noi parliamo di più.

Il mio punto di vista su queste cose è sempre quello di cercare di prendere le distanze da una situazione che per lui è sicuramente molto difficile da affrontare. Come ho sempre detto, nessuno vuole trovarsi in questa situazione.

Immaginare di ricevere un’e-mail, in cui viene comunicato di non aver superato il test antidoping e non sapere la ragione, ti fa chiedere: ‘Wow, cosa faccio adesso? Perché non ho idea di come sia successo che sia nella mia pipì, nel mio sangue, o in qualsiasi altra cosa’.

È una situazione difficile. Lui farà quello che deve fare. La WADA farà probabilmente quello che dovrà fare. Vediamo come finirà. Anch’io, come Carlos, sono solidale con Jannik”.

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