Vienna, svelata l’entry list: quattro italiani, Sinner perderà 500 punti nel ranking

Nelle scorse ore è stata svelata l’entry list dell’Atp500 di Vienna. A sorpresa (ma neanche così tanto) Jannik Sinner non sarà ai nastri di partenza e non difenderà il titolo conquistato nel 2023 nella bellissima finale contro Daniil Medvedev.

L’Italia fa la voce grossa

Sinner, nonostante la vittoria nel 2023, non difenderà il titolo all’Atp500 di Vienna. L’azzurro è attualmente impegnato all’Atp500 di Pechino (dove difende il titolo del 2023 vinto sempre in finale contro Medvedev) che, unito alle partecipazioni agli Atp500 di Rotterdam e Halle, gli permette (secondo regolamento) di saltare l’impegno austriaco. Nella parte finale della stagione, Jannik potrà così concentrarsi su tre grandi obiettivi: masters1000 di Parigi-Bercy, Atp Finals e Coppa Davis.

Al contrario del numero 1 del mondo, sarà ai nastri di partenza il finalista della scorsa edizione Medvedev, che proverà ad alzare al cielo il primo titolo di questo 2024. Il russo sarà la testa di serie numero 2 alle spalle del tedesco Alexander Zverev. Dietro di loro, la flotta degli americani (che si prende quasi tutte le teste di serie rimaste): Taylor Fritz (3), Tommy Paul (6), Frances Tiafoe (7), Sebastian Korda (8) e Brandon Nakashima.

Le teste di serie numero 4 e 5, invece, andranno a Grigor Dimitrov e Alex de Minaur.

Parlando dell’Italia: sarà la Nazione, alle spalle degli Stati Uniti, con più rappresentanti ai blocchi di partenza. Nessuno dei nostri portacolori, però, avrà una testa di serie. Saranno a Vienna Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Luciano Darderi e Matteo Berrettini, alla caccia di una convocazione per le Finals8 di Coppa Davis a Malaga.

Tra i nomi da tenere sicuramente d’occhio ci sono il semifinalista allo US Open 2024 Jack Draper, Karen Khachanov, Jan-Lennard Struff, Cameron Norrie e Alejandro Davidovich-Fokina. Menzione speciale per Dominic Thiem. L’austriaco sarà in tabellone grazie ad una wildcard. Darà così l’addio ai propri tifosi dal campo dopo una carriera che gli ha regalato uno slam allo US Open 2020.

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