Molti tennisti del tour, negli ultimi giorni, hanno speso parole sul calendario Atp e sull’effettiva difficoltà di prendere parte a tutti gli impegni. Tra i critici, figurano sicuramente Alexander Zverev e Carlos Alcaraz che, al contrario del nostro Jannik Sinner, hanno espresso il proprio malcontento.
Le parole di Carlitos
Sinner e Alcaraz prenderanno parte al prossimo Atp500 di Pechino. Nella stagione passata, a trionfare è stato l’azzurro, che ha sconfitto lo spagnolo proprio in semifinale. Quest’anno, i due si sono divisi gli slam, con Jannik trionfatore all’Australian Open e allo US Open, mentre Carlitos al Roland Garros e a Wimbledon. Un preludio agli anni di dominio di questi due che ci aspetteranno sicuramente.
Nelle rispettive conferenze stampa prima della competizione, i due giovani sono stati chiamati a rispondere a un quesito molto in voga in questi giorni: il calendario Atp. Mentre Sinner è apparso più conciliante, ammettendo la lunghezza eccessiva, ma anche la possibilità di pianificazione da parte dei giocatori, Alcaraz è stato in un primo momento un po’ troppo critico.
“Ci sono molti tornei durante l’anno, tornei obbligatori, e probabilmente nei prossimi anni che ne saranno ancora di più. Quindi, penso che ci vogliano uccidere in qualche modo.
Ho visto e sentito molti giocatori lamentarsi del calendario e della programmazione. Ho sentito anche la conferenza stampa di Jannik qui a Pechino, ne ha parlato anche lui. Non si è lamentato tanto come ho fatto io. Ovviamente, dipende anche dai giocatori. Probabilmente alcuni, tanti o pochi che sia, la pensano come me. Molti si lamenteranno del calendario troppo fitto, ma dipende dal singolo giocatore.
Ho sentito parlare molte persone per la mia programmazione e per la mia decisione di prendere parte a molte esibizioni. Vorrei dire, però, a tutti una cosa che per me è fondamentale: dobbiamo dividere esibizioni e calendario perché sono due cose completamente diverse”.
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