Alexander Zverev, a margine della Laver Cup 2024, si è sfogato in conferenza stampa contro l’Atp e il calendario sempre più fitto. Il tedesco ha ammesso che non è fisicamente possibile giocare così tanto durante una sola stagione.
Il duro attacco di Sascha
Zverev, dopo la sconfitta all’esordio con Taylor Fritz (seconda consecutiva dopo quella, molto più dolorosa, allo US Open) è stato uno dei protagonisti dell’ultima giornata di competizioni alla Laver Cup 2024. Grazie alla sua vittoria con Frances Tiafoe, infatti, il tedesco ha aiutato Team Europe a vincere la coppa dopo tre anni di attesa (ultimo successo nel 2021).
Oltre a celebrare la vittoria con i suoi compagni (Carlos Alcaraz, con le sue due vittorie è stato forse il maggiore protagonista del successo targato Team Europe), Sascha ha deciso di lanciare un duro attacco all’Atp durante l’ultima conferenza stampa.
Zverev, infatti, ha puntato il dito contro la federazione internazionale per un calendario che diventa sempre più fitto di anno in anno e che non permette ai giocatori un giusto riposo tra un evento e un altro.
“Non c’è sport in cui si gioca così tanto, non si può continuare così. Si mette a rischio la salute dei giocatori, è inconcepibile che si inizi una stagione il 29 dicembre e la si termini nella seconda settimana di novembre.
Un’azione di sciopero? Per cosa? Qui è tutta una questione di soldi, è l’unica cosa che conta per l’Atp, noi giocatori non abbiamo alcun potere decisionale.
Va bene, cosa faresti? Dimmi. No, sul serio. Molte volte i giornalisti vengono qui per chiederci cose a cui è impossibile rispondere, ora voglio sapere cosa faresti.
Se vuoi lottare per cose importanti come essere numero uno al mondo o vincere uno slam, con questo calendario devi giocare molte settimane all’anno ed è insostenibile. Questa settimana possiamo parlare e siamo tutti d’accordo su molte cose, ma noi non possiamo cambiare nulla.
Tutto è denaro. I tornei hanno una licenza e non possiamo farci nulla. È impossibile sopprimerne qualcuno.
Ok, ti ascolterò e boicotteremo. Smettiamo di competere, boicottiamo l’Atp e poi? Pensi che questo cambierà qualcosa? Perderemmo soldi, altri giocatori prenderebbero il nostro posto e niente cambierebbe.
Confido solo nei passi che il PTPA sta facendo per farci ascoltare, ma è una questione che a breve termine non ha soluzione”.
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