Stefano Battaglino, best ranking al numero 760 del mondo, è risultato positivo al Clostebol e il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha deciso di squalificarlo per quattro anni. Ecco le differenze con il caso legato alla positività di Jannik Sinner.
Le differenze
Un caso, quello scoppiato attorno a Battaglino, che potrebbe dar fiato ai detrattori di Sinner (almeno fino a quando non leggeranno tutto l’articolo). Il tennista italiano (26 anni e una carriera trascorsa tra circuito ITF e Challenger) è risultato positivo al Clostebol nell’ottobre 2023 per un’assunzione, a suo dire, involontaria. Il Tribunale di Losanna, però, e l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) hanno confermato la squalifica. Gli stessi che poche settimane fa hanno giudicato Sinner innocente.
Al contrario di Battaglino, infatti, a Jannik sono state trovate tracce millesimali di Clostebol e sono stati semplicemente decurtati punti e montepremi del torneo incriminato (il masters1000 di Indian Wells).
In molti, in questo momento, si chiederanno il perché di questo trattamento differente. Al netto, ovviamente, di una diversa equipe di avvocati (che sicuramente ha lavorato molto meglio per Sinner rispetto a Battaglino), ci sono le prove che scagionano il numero 1 del mondo, mentre non ce ne sono per l’altro azzurro.
Battaglino, durante un torneo in Marocco di un paio di stagioni fa, sostiene di essere entrato in contatto involontariamente con la sostanza per un massaggio fatto dal proprio fisioterapista. Qual è il problema? Non ci sono prove di questo.
Nel caso Sinner, invece, ci sono tutte le prove a discolpa di una volontarietà nell’assunzione. Il numero 1 del mondo è riuscito a rintracciare lo scontrino della farmacia Santissima Trinità di Bologna del 2 febbraio 2024 che attesta l’acquisto del Trofodermin, il cicatrizzante comprato dal preparatore Umberto Ferrara ed utilizzato dal fisioterapista Giacomo Naldi per curare una ferita al dito di Jannik.
Queste sono solo alcune delle molte prove portate dagli avvocati del numero 1 del mondo e che hanno fatto propendere l’ITIA per un’assoluzione dal caso.
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