La storia di Ryan Seggerman sta facendo il giro del mondo: l’americano si è infatti presentato al primo turno di qualificazioni del Challenger di Saint Tropez con la valigia da viaggio e ha poi vinto l’incontro. Ecco cosa è successo.
Potrebbe sembrare il nome di un quadro rinascimentale oppure di un film drammatico/romantico nelle sale dei cinema nel periodo natalizio. Al contrario, siamo in un freddo settembre e non c’è nulla di fittizio o inventato in questo racconto. O meglio, citando i film, potremmo dire che è tratto da una storia vera.
L’americano Seggerman, onesto mestierante del circuito Challenger al numero 358 del ranking Atp di singolare e 92 in doppio, è il protagonista di questa curiosa storia che ha un finale che ci deve sicuramente far riflettere.
Seggerman il sabato era impegnato nella finale di doppio insieme al fido compagno di squadra Szymon Walkow al Challenger di Szczecin (Stettino) in Polonia. Dopo la partita persa è iniziata quella che potrebbe essere definita una vera e propria Odissea.
Il ragazzone, infatti, alle ore 16 del giorno successivo avrebbe avuto il primo turno di qualificazioni al Challenger di Saint Tropez contro l’alternate francese Arthur Reymond, numero 647 del ranking Atp. Per riuscire in tale impresa (arrivare in tempo alla partita) il giornalista Damian Kust ha riassunto il percorso fatto dall’americano: sveglia alle 4.30 nell’hotel polacco, trasferimento all’aeroporto con volo direzione Marsiglia (passando per uno scalo a Berlino), poi da Marsiglia a Saint Tropez in treno e dalla stazione la trasportation del torneo per portarlo al circolo.
Ecco qui che si inizia a dipingere l’affresco. Il giudice di sedia e Reymond aspettano da circa sette minuti l’arrivo dell’altro giocatore. Sugli schermi di Challenger TV su YouTube si erge una figura con il borsone delle racchette e una valigia trolley con sé. La propria vita rappresentata da una foto.
Parlando di sport, Seggerman vincerà anche la sfida con il punteggio di 76 61. Questa storia, però, ci regala uno scorcio di quello che è il tennis per chi non è abituato a calcare i grandi palcoscenici mondiali. Di chi è costretto a prendere coincidenze, voli in economy e treni per cercare di vincere poche migliaia di euro per potersi spostare al torneo successivo. Per chi vive in hotel non di lusso la propria vita nei circuiti minori e che cerca l’anno della svolta per poter vivere della propria passione.
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