Il caso legato alla positività di Jannik Sinner al Clostebol sta tenendo ancora banco nonostante l’appurata innocenza dell’azzurro. L’ultima a schierarsi contro di lui è l’ex campionessa slam Lindsay Davenport, che non ha risparmiato l’italiano dalle critiche.
Le parole dell’ex numero 1 del mondo
Sinner è riuscito a vincere, nonostante tutte le polemiche fuori dal campo, il secondo slam della propria carriera sui campi di Flushing Meadows a New York. Si tratta del secondo major nella stagione, record condiviso con due leggende di questo sport come Jimmy Connors e Guillermo Vilas, in grado di conquistare i primi due slam delle rispettive carriere nella stessa stagione.
Il successo di Jannik, con tutta probabilità e nonostante gli avversari più abbordabili rispetto all’Australian Open di gennaio, ha un significato speciale. L’azzurro, infatti, ha dovuto combattere non solo in campo, ma anche fuori con chi l’ha criticato per giorni per la positività al Clostebol (vedere Nick Kyrgios per intenderci). Una positività che, lo ricordiamo ogni giorno, non ha assolutamente migliorato le prestazioni sportive del ragazzo (come appurato dai tribunali incaricati del caso e che hanno optato per una decurtazione di punti e montepremi nel masters1000 di Indian Wells).
Nonostante ciò (e la prossima rinuncia di ricordo da parte della WADA), ci sono ancora alcune voci nel tennis che vogliono Jannik sulla gogna. L’ultima in ordine di tempo è l’ex numero 1 del mondo Davenport. Queste le sue parole a Sportklub.
“Sono sinceramente scioccata, come la maggior parte delle persone. Sembra che stiamo scoprendo solo ora quello che è accaduto dietro le quinte. Perché gli è stato permesso di giocare tutto l’anno? Non è giusto nei confronti degli altri giocatori, è ovvio che non tutti vengono trattati allo stesso modo.
Il discorso vale soprattutto per i giocatori con una classifica inferiore. I soldi sembrano essere il fattore decisivo perché hai maggiori possibilità di pagare i migliori avvocati e tutto ciò che serve”.
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