Roddick racconta l’incontro con Sinner: ecco cosa ho visto di Federer in lui

Andy Roddick, nell’ultima puntata del suo podcast Served with Andy Roddick, ha voluto raccontare l’incontro avuto con Jannik Sinner negli spogliatoi dello US Open prima della finale. L’americano ha voluto fare un paragone con il suo ex rivale Roger Federer.

Le parole di Andy

Sinner è riuscito a trionfare allo US Open grazie alle vittorie in successione con MacKenzie McDonald, Alex Michelsen, Christopher O’Connell, Tommy Paul, Daniil Medvedev, Jack Draper e Taylor Fritz in finale.

Con il successo ottenuto all’Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadows, l’altoatesino ha messo le mani sul secondo slam in carriera e in stagione. Un risultato che gli ha permesso di entrare nell’Olimpo del tennis. Solamente altri due giocatori nella storia, Guilermo Vilas e Jimmy Connors, hanno vinto i primi due slam della propria carriera nella stessa stagione.

Il paragone con il maestro

Prima della finale allo US Open con Fritz, l’ex numero 1 del mondo e attualmente commentatore di Eurosport Roddick ha incontrato per la prima volta nella sua vita Sinner nello spogliatoio dell’Arthur Ashe Stadium. L’americano, nel podcast Served with Andy Roddick, ha raccontato l’incontro e sottolineato una somiglianza tra l’azzurro e l’ex Big Three Federer.

Sono entrato nello spogliatoio e l’ho salutato perché il mio armadietto è in fondo a destra e lui era in mezzo allo spogliatoio e bisognava superarlo andando alla sua sinistra o alla sua destra. C’erano con lui anche Darren Cahill e Andre Agassi e avrei fatto la figura dell’ignorante se non avessi salutato nessuno.

Non avevo mai incontrato Jannik nella mia vita. Non conosco di persona molti giocatori perché in questo momento della mia vita non frequento molto il circuito. Ho salutato al volo e poi mi sono allontanato in fretta perché ho sempre paura di essere invadente con gli atleti prima di una partita importante.

Sinner, però, è la persona più rilassata insieme a Roger Federer prima di una finale slam che io abbia mai visto nella mia vita. Sembra che abbia questa tranquillità e fiducia perché sa già cosa dovrà fare e cosa no. Anche la celebrazione della vittoria sembra una cosa normale, come un sollievo per aver vinto il torneo ma che, allo stesso tempo, sia pronto per iniziarne un altro già un’ora e mezza dopo.

Questo, con il tempo, potrebbe essere un grande problema per tutto il circuito e per chi vuole mettergli i bastoni fra le ruote”.

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