È uno Jannik Sinner a tutto campo quello che ha incontrato i media italiani al 12° piano del Baccarat Hotel di Midtown Manhattan, il giorno dopo il trionfo allo US Open 2024. L’azzurro ha affrontato tantissimi argomenti, partendo dal complicato periodo che si è appena lasciato alle spalle fino ad arrivare ad alcune considerazioni sul prossimo futuro. Non sono mancate analisi e riflessioni molto interessanti e passaggi sulla vita privata: vi proponiamo di seguito un estratto delle sue parole.
Dallo US Open al 2025, a tutto Jannik Sinner: le sue parole in conferenza stampa
“Quella vicenda mi ha tolto il sonno per diverse notti, ma tutto questo ha contribuito a una mia crescita, necessaria anche per arrivare dove mi trovo ora”, ha esordito Jannik riferendosi alla sua positività al doping registratasi a marzo ed emersa alla vigilia dello US Open contemporaneamente al verdetto di piena innocenza. “Credo nel destino? Ehm, io credo che quando uno è una brava persona e cerca sempre di aiutare, prima o poi qualcosa di bello arriva. A volte arriva subito, a volte dopo ma io credo sia così. Quando sono in macchina nelle grandi città come New York o Miami e c’è tanta gente, me lo chiedo spesso chissà cosa fa quella persona nella vita e cerco un po’ di immaginarmelo. Sì, sono uno che ragiona su certe cose e credo un po’ nel destino, sia in positivo che in negativo“, ha rivelato.
I giornalisti presenti all’evento hanno poi ricordato all’azzurro il suo straordinario score stagionale di 55 vittorie e 5 sconfitte. Riguardo queste ultime, Jannik ci ha tenuto a sottolineare: “Sono questi i momenti che ti fanno capire. Se vinci sempre è difficile renderti conto di quanto è difficile vincere. Qualche volta non dipende da me stesso. Se domani gioco contro Fritz, lui serve sempre benissimo, e io non gioco così bene come ho giocato ieri, ci può stare che io perda. Lo sport è fatto così, mi ricordo più le partite perse che quelle vinte. Sono le partite perse su cui bisogna lavorare. Non sono una macchina che inserisci una batteria e continua a caricare, ogni tanto si svuota e proprio per questo è importante la programmazione”.
Venendo invece al trionfo nell’ultimo slam stagionale, Sinner ha raccontato di non aver dormito e di aver festeggiato con hamburger, patatine e Coca Cola: “È stato l’inizio di un momento molto felice e di relax dopo tanti sacrifici, un momento importante specie per come ho trascorso gli ultimi mesi, ma sempre con la consapevolezza che il lavoro non finirà mai. Il complimento più bello? Quando Darren (Cahill, uno dei suoi allenatori, ndr) mi ha detto «sai chi sono le persone più fiere e felici di te? I tuoi genitori». Ho sentito un brivido, questo va oltre il tennis“.
Interrogato, poi, sul feeling stabilitosi via via con il pubblico statunitense, Jannik ha affermato: “Non sapevo cosa aspettarmi proprio per questo avevo un po’ di dubbi. Diciamo che io sono riuscito a giocare un po’ in crescendo e anche il pubblico mi ha dato supporto in crescendo. Ho giocato con tanti americani qua quindi anche questo c’è da metterlo in considerazione. Devo dire che il pubblico è stato sempre molto onesto. È normale che sia di più dalla parte di un americano essendo a New York ma devo dire che è stato proprio un bel pubblico. C’erano anche tante magliette arancioni, faccio attenzione ai dettagli. Per me era importante sapere che in Italia c’erano tanti che guardavano, soprattutto la notte con le persone che si svegliavano. Questa è la parte più bella”.
Subito dopo aver conquistato il titolo, il giovane altoatesino ci ha tenuto a dedicare la vittoria a una sua zia colpita da una malattia: “È venuta sul momento, quando ho iniziato a realizzare quello che stavo vivendo. Non sono mai stato uno che si prepara certi discorsi, sono istintivo, ho sentito di dire quella cosa, è venuto spontaneo fare quella dedica perché per me lei è una parte importante della mia vita e sta vivendo cose che sfuggono al nostro controllo“.
Immancabile il passaggio sulla rivalità con Carlos Alcaraz che sembrerebbe destinata a prendere il posto di quella tra Federer, Nadal e Djokovic. “Big 2? Secondo me dobbiamo ancora aspettare perché dopo una stagione sola è molto difficile dirlo. Son contento di far parte di questo potenziale chissà cosa, ma è abbastanza inutile, non si sa mai cosa può succedere, ci sono tanti altri giocatori che stanno giocando bene e ovviamente Rafa come sta, Roger si è ritirato e Nole alla fine ha vinto quello che gli mancava. Secondo me questo gli dà ancora fiducia per il futuro, però dobbiamo vedere. Io guardo me stesso”, ha dichiarato.
Infine, qualche considerazione in vista della parte finale dell’annata tennistica in corso e del 2025: “Per me la fine della stagione è importante, ci sono tornei che mi piacciono molto, ci sono gli indoor, poi c’è un grande evento a Torino, le Finals, che per me è molto importante. Per l’anno prossimo sarà di nuovo importante un’ottima programmazione e preparazione, speriamo di farle entrambe nel modo migliore”.
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