Reduce dall’esordio vincente contro Mackenzie McDonald, Jannik Sinner ha raggiunto il terzo turno dello US Open 2024 sbarazzandosi di un altro tennista statunitense, ovvero il giovane Alex Michelsen, attuale numero 49 al mondo.
Un successo, quello dell’altoatesino, ottenuto in tre set col punteggio di 6-4, 6-0, 6-2 maturato in 1 h e 41 minuti, tempo durante il quale si è avuta l’ennesima conferma – semmai ce ne fosse bisogno – che l’ormai noto “caso doping” non ha scalfito minimamente la determinazione dell’azzurro: il suo obiettivo, adesso, è continuare a crescere partita dopo partita con l’ambizione di alzare al cielo il trofeo. Si tratterebbe del secondo titolo slam in carriera, quello che gli consentirebbe di mettere una grossa ipoteca sul primato nel ranking di qui a fine anno.
US Open, Sinner continua a volare ma non è soddisfatto
Insomma, nonostante il periodo turbolento, Sinner continua a vincere e a tagliare traguardi importanti, come quello appena centrato delle 50 affermazioni a livello Major. Tuttavia, l’azzurro non è pienamente soddisfatto di quanto fatto vedere finora sul cemento di Flushing Meadows.
“La vittoria era importante e la stagione sta andando molto bene, ma il livello non è alto quanto vorrei. Stiamo cercando di trovare il mio ritmo pian piano. Cercherò di entrare in un ritmo un pochino più alto sfruttando il giorno libero, non mi sento ancora dove vorrei. Non siamo mai soddisfatti, cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno e spero anch’io di sentirmi via via meglio in campo”, ha affermato il tirolese in conferenza stampa.
“Sono 4/5 giorni che faccio fatica con gli smash e anche al servizio non sto servendo benissimo. I colpi in generale non sono lì dove vorrei, ma questo mi fa anche capire che posso vincere partite anche in altri modi: la mentalità è molto importante. Mi focalizzo sulle cose che posso controllare, il resto cercheremo di trovarlo nei prossimi giorni”, ha aggiunto Jannik.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il classe 2001 nostrano è tornato anche a parlare delle ultime vicissitudini relative alla sua positività al doping: “Sicuramente tutto questo mi ha aiutato a capire chi è mio amico e chi no, fa tutto parte di un’esperienza di crescita. Non auguro a nessuno questa esperienza, però così realizzi anche che c’è una vita oltre al tennis ed è molto più importante di quello che facciamo noi di solito, cioè colpire palle da tennis e andare in palestra. Alcune persone sono malate. Il tennis ovviamente è importante per me, mi ha fatto vedere chi sono e quanto è importante questo sport, però c’è una vita più importante al di fuori. Io cerco di circondarmi di persone sane, come i miei cari con cui mi sento tutti i giorni o coloro con cui mi sono aperto riguardo questa situazione. Sono persone molto importanti e io credo in questo periodo di essere cresciuto anche come persona”.
A causa della controversa vicenda, emersa alla vigilia della kermesse americana, Sinner è finito nell’occhio del ciclone e purtroppo, come spesso capita oggigiorno, nel mirino degli haters da tastiera: “C’è e ci sarà sempre un lato più oscuro dei social e questo è uno di quelli. Ognuno reagisce in maniera diversa: se oggi avessi perso mi sarebbero arrivati determinati messaggi, ma io proprio per questo cerco di stare sui social il meno possibile. Noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio: a volte vinciamo, altre perdiamo. Per me già solo provare a dare il massimo è una vittoria, indipendentemente dal risultato. Ci sarà sempre chi parlerà male di te, ma è anche per questo motivo che c’è la famiglia e ci sono le persone care“.
Sulla falsa riga di queste affermazioni, Jannik ha preferito ignorare le accuse di Nick Kyrgios, il quale, prima su “X” e poi in televisione, si è scagliato duramente contro di lui chiedendone la squalifica. “Non voglio rispondere a ciò che ha detto. Ognuno è libero di dire ciò che vuole. Se me lo trovassi ad intervistarmi all’Arthur Ashe? Dovesse succedere vedremo. Sicuramente sarà un po’ diverso, ma non so bene che cosa dire. Sono abbastanza rilassato, sono uno che tende a dimenticarsi le cose piuttosto in fretta“.
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