Siamo nel 1995 e Steffi Graf è tornata a dominare il circuito Atp dopo che ad Amburgo, due anni prima, la giocatrice del momento, Monica Seles, viene accoltellata alle spalle. In un’intervista per 60 Minutes Australia, la tedesca si lascia andare al suo racconto personale.
Il fatto che sconvolge un’epoca
Abbiamo ancora tutti negli occhi le gesta della Seles a inizio anni ’90. Otto vittorie slam ottenute a 19 anni, il numero 1 del mondo e l’interruzione del dominio Graf. Sembrava l’inizio della carriera della più forte giocatrice di sempre, capace di distruggere ogni tipo di record del mondo. Invece no, ci troviamo a parlare (trent’anni dopo) del più grande what if della storia del tennis.
Il motivo, purtroppo, ha un nome e un cognome: Gunter Parche. Il mitomane, che si professa fan sfegatato della Graf, entra in campo durante un cambio di gioco della partita di Monica ad Amburgo (1993) e l’accoltella alle spalle. Un gesto vile che cambierà per sempre la sua carriera.
La Seles, nonostante tutto, tornerà in campo due anni più tardi, nel 1995, ma non sarà mai la stessa, portando a casa un’altra prova dello slam senza mai mostrare quei picchi di dominanza a cui ci aveva abituati.
Proprio nel 1995, Steffi rilascia quest’intervista, in cui non può che parlare dell’accaduto che ha scosso il mondo dello sport.
“È stato un momento veramente difficile per me. Credo mi ci siano voluti almeno sette o otto mesi per poterlo superare. Mi fa male anche solo parlarne perché quella persona l’ha fatto in mio nome. Credo sia difficile dire che incolpo della vicenda me stessa perché effettivamente non è stata colpa mia. Mi sento, però, molto male essere stata la causa di tutto ciò. Credo che sia incredibile se riuscisse a tornare, ho così tanto rispetto per lei. Mi farebbe molto piacere anche solo sapere che potrà tornare a giocare a tennis in maniera normale”.
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