La carica di Cobolli: “Non voglio fermarmi. Il tifo ostile mi motiva, Djokovic mio riferimento”

Reduce dalla dalla bella cavalcata a Washington, interrottasi solo in finale sotto i colpi di Sebastian Korda, Flavio Cobolli ha bagnato il suo esordio al Masters 1000 di Montreal superando il top-20 di casa Felix Auger-Aliassime con un sonoro 6-3, 6-2. Grazie a tale successo, il giovane romano ha fatto un altro passettino verso il suo ingresso tra i primi trenta giocatori della classifica mondiale, portandosi virtualmente in 29esima posizione. Un traguardo già di per sé prestigiosissimo, ma Flavio ha in mente vette ancora più alte. Ne ha parlato lo stesso classe 2002 azzurro in un’intervista rilasciata ai microfoni di Ubitennis a margine del match dominato sul cemento nordamericano.

Cobolli: “Voglio abituarmi a questi palcoscenici. Djokovic il mio riferimento”

Flavio Cobolli
Foto Instagram Cobolli

È stata una prestazione perfetta, sono molto contento di quello che ho fatto. Era molto difficile giocare così bene dopo una settimana così importante come quella che ho appena vissuto, ma sono riuscito a rimanere con la giusta mentalità per tutto il match. Non voglio fermarmi qui, sono pronto a scendere in campo di nuovo”, ha affermato Cobolli parlando della vittoria su Auger-Aliassime.

Flavio ha poi definito la scorsa settimana come “una delle più belle” della sua vita, ma – come dicevamo in precedenza – non ha nessuna intenzione di cullarsi sugli allori:Mi voglio abituare a questi palcoscenici e a questi bei momenti, perché non lo sono ancora”.

Intanto, però, l’azzurro ha già dimostrato di avere carattere non facendosi influenzare dal tifo tutto a favore di Aliassime. Ambienti di questo genere mi motivano a battere l’avversario. È più una sfida che mi pongo quando scendo in campo: più il tifo è contro, più voglio battere l’avversario. Non perché mi dia fastidio, sia chiaro: sono stadi molto corretti, è stato molto bello giocare sul Centrale, uno degli stati più belli in cui io abbia mai giocato. Quando sento il tifo contro però mi piace provare a mettere tutti più in difficoltà possibile, ha spiegato.

Insomma, Cobolli ha scelto un approccio molto simile a quello di Novak Djokovic. E infatti, è proprio dal serbo che ha affermato di prendere ispirazione: Ho sempre avuto Nole come giocatore di riferimento, provo ad imitarlo anche in quello. Non sono solo i colpi, mi piace com’è lui fuori dal campo, la sua mentalità. Cerco di prendere esempio anche da queste piccole cose, da ciò che dice in conferenza. Da quando ha detto quella cosa me la ripeto molto e devo dire che funziona”.

Infine, il passaggio sul prossimo futuro e sulle prospettive di classifica: “L’obiettivo principale dell’anno, dopo i buoni risultati che avevo fatto, era chiudere tra i primi 32 del mondo per essere testa di serie negli Slam. Non so se riuscirò già ad esserlo a New York, lo spero ma non voglio soffermarmi troppo sul ranking. È una cosa che mi motiva, sì, però voglio solo continuare a divertirmi e a fare quel che sto facendo.

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