Un immenso Djokovic sfata il tabù olimpico: Alcaraz battuto, è oro

Era un appuntamento con la storia e così è stato. A sfidarsi da una parte il passato del tennis mondiale, dall’altra il futuro. In comune, in presente ancora e già glorioso. Novak Djokovic contro Carlos Alcaraz, 28 Slam in due (24 per la leggenda serba, 4 per il precocissimo fenomeno spagnolo) è il meglio che il nostro sport possa offrire, soprattutto se a competere non c’è il numero uno del mondo Jannik Sinner.

Non poteva esserci evento migliore per onorare i Giochi Olimpici di Parigi 2024. E in ogni caso sarebbe stato un “primo oro”, sia per Nole che per Carlitos. Alla fine l’ha spuntata Novak Djokovic, che vince con un doppio 7-6 e a 37 anni sfata il tabù olimpico.

Pronti via ed è subito spettacolo. Chi si aspettava un match a senso unico in salsa ispanica è stato smentito dall’ennesima prova di grandezza tennistica da parte di Djokovic. Il primo set è una battaglia, durata ben un’ora e 34 minuti di gioco. Nessun break, ma le occasioni non sono mancate, anzi. Otto palle salvate da Djokovic (cinque in un solo game), cinque (più distribuite) salvate da Alcaraz. Al termine del quale la spunta il campione serbo al tie-break.

Il secondo set è una guerra di nervi, ma soprattutto un’altra grande battaglia, con sprazzi di tennis stellare, alternati a qualche errore di troppo sia da una parte che dall’altra. Giusto che si arrivi ancora la tie-break. E ancora una volta un immenso Djokovic alza il livello, sbaglia poco o niente, porta a casa dei punti miracoloso e chiude il match.

Sensazionale. E poi scoppia in un pianto liberatorio.