Come ampiamente annunciato nelle settimane precedenti alla competizione, Andrey Rublev non ha preso parte alle Olimpiadi di Parigi 2024. Nonostante ciò, il russo sta seguendo da vicino le vicende di tutti gli atleti in gara e ha voluto dedicare una storia (molto confusa) alla nostra pugile Angela Carini, che si è ritirata nel match con l’algerina Imane Khelif.
La vicenda e la ricostruzione fantasiosa di Andrey
Nel Giochi Olimpici di Parigi sta tenendo banco nelle ultime ore la vicenda della pugile algerina Khelif, non ammessa ai Mondiali del 2023 per livelli di testosterone troppo alti e in gara a Parigi. Da qui è nata una polemica per la partecipazione di un’atleta che molti considerano più un uomo che una donna (nonostante sia biologicamente nata donna).
Ai quarti di finale, ad incrociare i guantoni con lei c’è stata l’azzurra Carini, che si è ritirata dopo una manciata di secondi accusando dolori troppo forti per i colpi subiti dalla sua avversaria. Sono bastati due pugni ben assestati per far capire all’italiana che continuare avrebbe solamente provocato danni fisici ben peggiori.
Rublev, che è assente alle Olimpiadi per recuperare un po’ di energie per la prosecuzione della stagione sul cemento americano, ha voluto commentare l’episodio tramite una stories apparsa sul proprio profilo Instagram. Diciamo che, leggendo le sue parole, ci si pone qualche interrogativo su cosa abbia capito o meno il buon Andrey di tutta la vicenda.
“Ora, al più grande ed importante evento sportivo del mondo, i Giochi Olimpici, possiamo vedere come un uomo che si identifica donna colpire una donna (dicendo che la boxe è uno sport in cui i diritti tra donne e uomini sono gli stessi) e con nessuno che lo ferma. Se un uomo si identificasse come un bambino, lo lascerebbero partecipare ad una gara di boxe tra bambini? Questo è qualcosa che non capirò mai. Sono molto dispiaciuto per l’atleta italiana che si è preparata moltissimo per un momento come questo”.
Sul web i fan di tutto il mondo hanno attaccato duramente il russo, reo di non aver approfondito la vicenda prima di sentenziare. Come noto, infatti, Imane Khelif non è un uomo che ha scelto di essere donna, ma una donna nata con i cromosomi maschili.
“Com’è possibile dire di essere il miglior amico di Zverev? Non si vergogna? In più, Imane Khelif non è un trans!”.
“Mi è iniziato a piacere sempre meno, ma alimentare l’odio con altra disinformazione è qualcosa di disgustoso”.
“Nulla è più brutto di un uomo che colpisce una donna. Allora perché sei così amico con Zverev?”.
“Zverev, uno dei migliori tennisti dell’Atp, è stato accusato più volte di violenza sulle donne e Rublev non ha detto nulla. A nessuno di questi ragazzi importa nulla della salvaguardia delle donne”.
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