Carlos Alcaraz ha raggiunto, con più di qualche fatica, i quarti di finale all’edizione 2024 di Wimbledon. Il campione in carica sfiderà nella prossima partita l’americano Tommy Paul, uscito vincente dalla sfida con Roberto Bautista Agut.
Alcaraz non sta vivendo una grande stagione sull’erba. Dopo l’incredibile successo al Roland Garros di qualche settimana fa (primo in carriera nel major sulla terra battuta), lo spagnolo ha accusato il colpo nel cambio di superficie. Carlitos, infatti, non è riuscito a difendere il titolo all’Atp500 del Queen’s, uscendo di scena al secondo turno con il britannico Jack Draper.
Anche a Wimbledon, nonostante stiano arrivando le vittorie, continua a prevalere un’aria di incertezza nel suo gioco. Al primo turno ci sono volute quasi due ore e mezza per sbarazzarsi del qualificato estone Marc Lajal, numero 269 del mondo, con il punteggio di 76(3) 75 62 (nei primi due set è anche andato sotto di break per primo).
Al secondo turno è andata un po’ meglio con Alexandar Vukic, che ha messo in difficoltà lo spagnolo solo nel primo parziale (dove ha servito addirittura per il set) per poi cedere alla distanza per 76(5) 62 62.
I veri problemi, però, sono iniziati al terzo turno, quando ha affrontato l’americano Frances Tiafoe. Carlitos si è trovato sotto per due set ad uno, con il quarto fatto suo solamente al tiebreak prima di trionfare al quinto con il punteggio di 57 62 46 76(2) 62 in quasi quattro ore di gioco (tre ore e cinquantatré minuti).
Al quarto turno sono continuati i problemi anche con Ugo Humbert. Nonostante il punteggio sia stato più netto (vittoria in quattro set per lui, 63 64 16 75), Alcaraz ha dovuto combattere per tre ore ed addirittura annullare una palla break sul 34 del quarto set che avrebbe potuto portare la partita al quinto parziale.
Al termine del match, il tre volte campione slam ha spiegato le sensazioni che sta vivendo all’All England Club.
“Incredibile, non riesco a dire altro. Sto provando a lottare su ogni palla. Non importa in che parte del campo mi trovi, sto provando a rimanere vivo in ogni punto che gioco.
Il set point è stato importantissimo per me. Ho mostrato al mio avversario che non importava cosa avrebbe fatto, sarei stato lì a lottare fino all’ultima palla.
Giocare contro un mancino è sempre difficile. Ci ho giocato anche al Queen’s ed ho imparato qualcosa. Oggi stavo alla grande, ho giocato ad un livello molto alto”.
Se vi state chiedendo cosa sia successo nel set point del secondo set, eccovi accontentati.
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