Spesso si parla di poter cambiare alcune regole del tennis per renderlo più veloce, strizzando così l’occhio alle emittenti televisive. Uno dei maggiori ostacoli alla rapidità delle partite negli slam è sicuramente rappresentato dal giocare al meglio dei cinque set. Ecco cosa ne pensano tre protagonisti attuali del circuito e una leggenda sulla possibilità di giocare al meglio dei tre set.
Il tedesco è contrario ad ogni cambiamento di regole all’interno di uno degli sport più antichi del mondo. Sascha, nelle scorse stagioni, si era già detto molto dubbioso circa i cambiamenti apportati alla Coppa Davis, figuriamoci ad una diminuzione del numero di set negli slam.
“Il tennis è bello così com’è ed è uno degli sport più antichi del mondo. Non abbiamo assolutamente bisogno di nuove regole, non serve inventare cose nuove ogni anno. È uno sport che già piace a tutti. La difficoltà di vincere uno slam è proprio quella di rimanere competitivi per cinque set, ci alleniamo sempre per poter sopportare una cosa del genere”.
La leggenda tedesca ha voluto esporre su X il proprio pensiero, attaccando i giornalisti che fanno sempre le stesse domande ai tennisti prima di uno slam.
“Non riesco a capire perché ad ogni giocatore viene fatta la stessa domanda. Gli slam hanno la propria peculiarità proprio nel giocare al meglio dei cinque set. È come chiedere ai calciatori se sia meglio giocare 45 minuti o 90 minuti. Forza ragazzi!”.
Proprio lo spagnolo è stato una delle vittime di questa domanda a Wimbledon.
“Adoro i cinque set, credo che sia molto più difficile riuscire a battere i migliori in questa maniera. Vedo anche me stesso come un giocatore migliore quando arrivo al quinto set. Se dovessi scegliere, preferirei continuare a giocare al meglio dei cinque set piuttosto che dei tre perché sento di avere più possibilità di rimontare e non perdere. Se sono sotto 2 a 0 o 2 a 1 sento che ho ancora il tempo per poter vincere”.
L’unica voce fuori dal coro è proprio quella del russo, che preferirebbe un’omologazione sui tre set come per il resto del circuito.
“Ho sempre detto che capisco la spettacolarità e la bontà nel giocare al meglio dei cinque set. Se, però, me lo chiedeste, preferirei giocare al meglio dei tre set, ma è solo la mia opinione personale. Non avrei neanche una spiegazione valida per motivare la mia scelta: è solo ciò che preferirei. Per me renderebbe la partita più intensa fisicamente e mentalmente.
I cinque set sono uno sforzo pesante per il corpo e questo ti può portare infortuni. Da quello che sento in televisione, se giochi cinque set per cinque ore tutti sono felici ed entri nella storia dello sport. Quello che penso, però, è che nessuno si veda quelle partite dal primo all’ultimo minuto e che ci si stanchi dopo un po’”.
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