Matteo Berrettini è pronto a fare il proprio esordio all’edizione 2024 di Wimbledon. Il finalista del 2021 se la vedrà con Marton Fucsovic al primo turno, ma la mente è proiettata già al possibile derby al secondo turno con Jannik Sinner.
Le parole di Matteo
Berrettini arriva a Wimbledon con sensazioni molto positive. Dopo le rarissime apparizioni tra cemento e terra battuta, il romano è riuscito a trovare ritmo sulla sua superficie preferita (l’erba) e ha già ottenuto una finale all’Atp250 di Stoccarda (miglior risultato dell’anno dopo la vittoria all’Atp250 di Marrakesh di qualche mese fa) e un secondo turno all’Atp500 di Halle.
L’azzurro si presenta così a Wimbledon con diverse ore di tennis sulle gambe e con una classifica che torna ad essere positiva (ad oggi è il numero 59 del mondo). Al primo turno l’aspetta un avversario ostico come l’ungherese Fucsovic, che gioca molto bene sull’erba (come dimostra il quarto di finale ottenuto all’All England Club nel 2021). Gli occhi di tutti, però, sono puntati sul secondo turno, dove il romano si potrebbe trovare di fronte il numero 1 del mondo Sinner.
Queste le sue impressioni sull’esordio e sul possibile cammino ai microfoni di SkySport.
“È un posto che mi carica e mi rilassa. Ho una grandissima voglia di fare bene e di entrare in campo per dare il mio meglio. Allo stesso tempo, considerando i risultati degli scorsi anni e quanto mi piace giocare sull’erba, arrivo qui sempre con delle aspettative abbastanza alte su me stesso.
Cerco di trovare l’equilibrio tra divertimi, giocare, lottare e fare qualcosa che mi soddisfi. Sto bene, ma è una macchina che ha bisogno di match, di continuità, di vincere e perdere partite, di giocare fondamentalmente.
Il livello si alza così ed è quello che è successo negli ultimi tornei. Sono riuscito ad arrivare in fondo nonostante il poco tennis nelle mie gambe e nelle mie braccia. Non arrivo a Wimbledon con la fiducia di qualche anno fa.
Però il tennis è uno sport particolare e vedremo quello che accadrà in campo. Ho chiuso gli occhi, li ho riaperti e mi sono detto: ‘È passato già un anno’. Ho vissuto un milione di cose: momenti belli e brutti.
È bello essere qui e mi sento veramente dentro il torneo: non succedeva da un po’. Ovviamente ho visto il tabellone, ma so benissimo che quello con Marton è un match molto duro. La mia testa pensa solo a questa partita. Se dovessimo incontrarci, sarebbe una giornata bellissima per tutti noi. Adesso penso a Fucsovics, poi vedremo”.
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