A più di vent’anni di distanza, l’impresa compiuta da Goran Ivanisevic a Wimbledon nel 2001 resta una delle pagine più bella scritte nella storia del tennis e dello sport in generale.
Classe 1971, il talento croato si presentò a quell’edizione dei Championships senza alcuna pretesa, sfruttando una wild card da numero 125 del mondo. Wimbledon per lui rappresentava un vero e proprio tabù, avendo perso in finale per ben tre volte (nel 1992 contro Andre Agassi e nel 1994 e 1998 contro Pete Sampras).
La cavalcata eccezionale di Goran – che batte gente come Moya, Roddick, Rusedski, Safin e il padrone di casa Henman in una semifinale durata tre giorni – lo porta a giocarsi la quarta finalissima della sua carriera contro Pat Rafter. Per la prima volta in 115 anni di storia si gioca di lunedì, nel cosiddetto “Monday’s People”.
E non essendo una partita normale, la vince Goran Ivanisevic che, a trent’anni, rompe il tabù di una intera carriera.
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