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Wimbledon, McEnroe racconta Djokovic: meriterebbe più rispetto
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La presenza di Novak Djokovic all’edizione 2024 di Wimbledon è uno dei temi che più sta tenendo banco nelle ultime ore. Il serbo si sta allenando sui campi dell’All England Club, ma ancora non ha sciolto le riserve su una sua possibile partecipazione. Intanto, a iNews, John McEnroe ha voluto spendere parole al miele nei suoi confronti.

L’elogio di Mc

Djokovic sta provando un recupero lampo per poter prendere parte all’edizione 2024 di Wimbledon. Il 24 volte campione slam, uscito zoppicante dalla sfida di quarto turno vinta con Francisco Cerundolo al Roland Garros, si è operato al menisco venti giorni fa e, secondo il suo medico, sarebbe potuto tornare in campo per le Olimpiadi di Parigi.

Nole, al contrario, sta provando in tutti i modi a farsi trovare pronto già per Wimbledon. Il serbo si sta allenando da diversi giorni sui campi dell’All England Club per tentare un recupero che avrebbe del miracoloso. Certo, il rischio di compromettersi fisicamente per più tempo c’è, ma l’ex numero 1 del mondo vuole provarle tutte per presentarsi ai nastri di partenza.

Una decisione che sarebbe quantomeno opinabile (anche a detta del medico che l’ha operato): Djokovic, infatti, con tutta probabilità potrebbe prendere parte a molti altri Wimbledon da qui a fine carriera, mentre quella di Parigi potrebbe essere la sua ultima Olimpiade (in cui peraltro sarà ancora competitivo). Questa smania di voler partecipare a un torneo su erba per poi tornare sulla terra e giocarsi l’unico alloro che ancora non ha vinto non ha convinto praticamente nessuno.

Proprio a Wimbledon, tornerà in cabina di commento quel McEnroe che tanto aveva fatto parlare di sé al Roland Garros per la battuta di cattivo gusto sulla campionessa Iga Swiatek. Al contrario dello slam francese, l’ex numero 1 del mondo ha voluto spendere parole al miele proprio per Djokovic e per il rispetto che merita da parte di tifosi e addetti ai lavori.

Rafa e Roger hanno una reputazione leggendaria e l’hanno meritata. Sono stati incredibili. Novak non solo li ha eguagliati, ma li ha anche superati: una cosa che sembrava impossibile per tutti. Sia Roger che Rafa sono due persone magnifiche. Sono amati e rispettati in tutto il mondo. Novak, al contrario, è spesso trattato ingiustamente: è considerato il cattivo, il guastafeste. Per me, in ogni storia, c’è bisogno di avere dei buoni e dei cattivi. Avere questo genere di rivalità aiuta lo sport, ma penso che sia stato ingiusto per lui visto come si è sempre comportato dentro e fuori il campo da gioco.

Novak è riuscito a fare qualcosa che io non riuscirei mai a fare: mantenere una faccia giusta e concentrata anche nei momenti peggiori. Quando la gente vuole che vinca il suo rivale o un giocatore sconosciuto, lui prende questo come benzina per spingersi a fare continuamente meglio. Una qualità importante che non può essere sottovalutata”.

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