Quella di portare un quinto torneo del Grande Slam in calendario è ormai un tema che tiene banco da diversi anni nel mondo del tennis. Attualmente i Major giocati nel corso della stagione sono 4: l’Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e lo US Open. Ma, come dicevamo poc’anzi, vanno avanti le discussioni affinché la lista possa allungarsi di un nuovo evento. La buona notizia è che l’Italia rappresenta – sotto certi punti di vista – una delle concorrenti più accreditate per accaparrarselo.
Quinto Slam in Italia? Non è impossibile
Infatti, nonostante le strutture e l’organizzazione abbiano bisogno di pesanti investimenti, l’Italia è oggi uno dei Paesi più in voga del panorama internazionale. Non solo Jannik Sinner e Jasmine Paolini, sono tantissimi i tennisti nostrani alla ribalta sui palcoscenici prestigiosi di questo sport. Basti pensare al fatto che nel 2023 le selezioni azzurre di maschile e femminile hanno rispettivamente vinto la Coppa Davis e raggiunto la finale di Billie Jean King Cup.
Insomma, il movimento italiano rappresenta attualmente un movimento di élite. Un movimento già capace di portare a Torino le Nitto Atp Finals per cinque anni e che adesso mira ad obiettivi ancora più ambiziosi. Lo si evince dalle parole rilasciate da Angelo Binaghi, presidente della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), a margine di una conferenza stampa tenuta da UniCredit e International Tennis Federation (ITF).
Binaghi e gli Slam: “Monopolio scandaloso, sulla situazione italiana…”
“Un quinto Slam in Italia? Per far rivivere gli Internazionali d’Italia, che erano falliti, ci abbiamo rimesso 23 anni. Quindi da una parte è legittimo farli crescere ancora, ma è evidente che l’orizzonte temporale debba essere quello o un po’ inferiore”, ha esordito Binaghi. Secondo il presidente della massima istituzione tennistica italiana, l’avere un torneo Major sul suolo nostrano rappresenta un processo che “deve passare da un consolidamento di quello che abbiamo”.
L’ipotesi, dunque, è bella che viva. E il Foro Italico di Roma sembrerebbe la sede più gettonata per questo tipo di evento. Anche se ci sarà grande lavoro da fare… “Dopo l’upgrade del torneo (gli Internazionali, ndr) l’anno scorso abbiamo avuto problemi con i giocatori, quest’anno con il pubblico che era troppo. Quindi dobbiamo adeguare la sede e dobbiamo, con Sport e Salute, provare a convincere il Governo ad investire su una sede che è molto lontana da quella che serve per avere un Grande Slam”, ha spiegato il 63enne manager cagliaritano.
Realismo, ma non pessimismo. Anzi, nel portare avanti la ‘candidatura’ italiana, Binaghi ci ha tenuto a sottolineare: “Quello degli Slam è un monopolio scandaloso che non esiste in nessun settore e il giorno che questo cambierà dovremo farci trovare pronti. Perché il tennis italiano oggi lo è da tutti i punti di vista, ma la location va sicuramente adattata a piani così ambiziosi”.
A questo punto, non ci resta che aspettare e sperare che le istituzioni politiche si impegnino nel dare nuova linfa ad uno sport sempre più in espansione lungo tutto lo stivale. Ci potranno volere anni, certo. Ma sognare è lecito ed ultimamente il tennis italiano ci ha ben abituati…
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