“Jano”, meglio conosciuto come Alejandro Tabilo, sta vivendo il momento più alto in assoluto della sua carriera. Reduce dal trionfo al Challenger di Aix en Provence, il 26enne cileno originario di Toronto ha raggiunto la semifinale degli Internazionali d’Italia superando giocatori del calibro di Yannik Hanfmann (6-3, 7-6), Novak Djokovic (6-2, 6-3), Karen Khachanov (7-6, 7-6) e Zhizhen Zhang (6-3, 6-4): adesso affronterà il tedesco Alexander Zverev, numero cinque al mondo e terza testa di serie, nel match valevole per l’accesso all’ultimo atto del torneo.
Questo è quanto ci ha raccontato il campo nei giorni appena trascorsi. C’è però qualcos’altro che il campo non ha raccontato: ovvero che il sudamericano sta giocando da diverse settimane senza coach. Lo stesso coach che nel recente passato lo ha preso per mano – quando Jano pesava circa cento chili – e condotto alle porte del tennis che conta. Ne ha parlato il diretto interessato nella conferenza stampa successiva alla gara di quarti.
Partiamo innanzitutto ripetendo che quella dell’ormai ex coach di Tabilo, Guillermo Gómez, è stata per il classe ’97 cileno una figura fondamentale per il suo percorso sportivo. Grazie a un lavoro ad hoc pensato per il caso particolare, il tecnico sudamericano è riuscito a rendere il buon Alejandro un tennista in grado di competere in pianta stabile nel circuito maggiore. A un certo punto, però, qualcosa si è rotto. Sul più bello, ci verrebbe da dire.
“Si, è vero. Nelle ultime due o tre settimane sono stato senza allenatore. Ci siamo separati dopo Madrid“, ha esordito Tabilo in conferenza. “Semplicemente non siamo riusciti a metterci d’accordo su alcune cose. È stata una separazione amichevole. Entrambi abbiamo deciso che questo era il meglio per entrambi. Sto bene con i miei allenatori e con la mia squadra in generale, abbiamo solo deciso di separarci”, ha aggiunto.
L’attuale numero 32 al mondo è poi sceso nel dettaglio della vicenda, soffermandosi su quanto sia stato complicato prendere la decisione di interrompere il rapporto ultradecennale con Gomez: “È stato davvero difficile. A livello mentale è stata una follia, perché siamo stati insieme per 10 anni. È stato piuttosto triste, ho fatto molte chiamate, ho parlato molto con la mia famiglia e i miei amici, che mi hanno aiutato moltissimo. Che io sia riuscito a rimanere sano a livello mentale dopo questo è una follia, davvero”.
Una follia, come il successo schiacciante ottenuto contro Novak Djokovic. “Mi ha reso immensamente felice. Non me l’aspettavo nemmeno, sono semplicemente uscito in campo per mostrare il mio miglior tennis. Ho apprezzato al massimo l’atmosfera del Centrale. Dopo la partita, il mio cellulare è impazzito. Ho dovuto spegnerlo e ho cercato di stare con i miei amici. Sento, però, di aver gestito abbastanza bene tutto ciò che è venuto dopo quella vittoria. Cerco di prenderla con calma e di continuare a fare il mio tennis”, ha spiegato.
Infine, Tabilo ha parlato del suo tennis attuale e dell’approccio che avrà in futuro, tornado sul tema del coach e mostrando una spensieratezza che la dice lunga sul momento che sta attraversando. “Dopo il Roland Garros vedrò cosa fare con la mia squadra, fino ad allora continuerò in questo modo. Sto semplicemente giocando molto sciolto, cercando di non pensare troppo alle tattiche o a nulla del genere. Sto lasciandomi andare, giocando a tennis”, ha concluso.
L’incontro tra Tabilo e Zverev si giocherà domani. Intanto, Alejandro è già certo che da lunedì prossimo sarà almeno in top-25.
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