Reduce da un inizio di stagione abbastanza negativo (12 vittore e 15 sconfitte) e dal ritiro al secondo turno degli Internazionali d’Italia, Lorenzo Musetti ha ripreso il suo cammino verso il Roland Garros dal Piemonte Open Intesa Sanpaolo, torneo Challenger di categoria 175 in scena questa settimana al Circolo della Stampa di Torino.
Alla vigilia del suo esordio (in programma domani contro il vincente della sfida tra David Goffin e Juan Pablo Varillas), il giovane nativo di Carrara è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto sul momento che sta attraversando, soffermandosi anche su uno dei temi più discussi del recente passato: il paragone tra lui e Jannik Sinner. Vi diciamo subito che la sua risposta alla domanda in questione è stata parecchio onesta.
Musetti: “Ora sto bene, fiero di giocare Challenger”
Musetti ci ha innanzitutto tenuto a rassicurare appassionati ed addetti ai lavori sulle sue condizioni fisiche, dopo il preoccupante ritiro agli Internazionali. “I problemi di Roma li ho superati, si è trattato solo di un virus intestinale, che purtroppo mi ha debilitato proprio alla vigilia dell’esordio“, ha affermato il classe 2002 nostrano. “Ma ora mi sento bene. La stagione non è ancora a metà: spero di potermi togliere belle soddisfazioni. Stiamo lavorando per cercare di perdere meno campo dal lato del rovescio, e per migliorare l’atteggiamento in campo. Ho tanta fame di tornare dove credo che il mio tennis possa stare“, ha aggiunto.
Passando poi a parlare della sua presenza in Piemonte, Musetti ha affermato: “Sono qui per mettermi in gioco. Ho scelto di disputare due tornei Challenger per acquisire fiducia e giocare partite. Non è qualcosa di scontato e di questa scelta vado fiero. Credo sia lo spirito del quale il Lorenzo del 2024 aveva bisogno. La finale a Cagliari mi è servita molto e mi auguro che anche questa settimana possa darmi altrettanto”.
“Primo a fare autocritica sull’atteggimento in campo. Il paragone con Sinner…”
“Su alcuni atteggiamenti, sul nervosismo in campo, sono il primo a fare autocritica. Riconosco il problema e mi sembra già un passo in avanti. Roland Garros? L’ obiettivo attuale è di far bene qui a Torino e poi al Roland Garros. Ma non andrò a Parigi per difendere gli ottavi di finale dell’anno scorso, ma per cercare di andare il più avanti possibile e per cercare di superare gli ottavi di finale, risultato che in uno Slam non mi è mai riuscito”, ha spiegato.
Infine, come vi abbiamo anticipato in apertura, Musetti è stato interrogato anche sul paragone con Sinner: “C’è sempre stato. Paragonarmi adesso a lui ha poco senso: è quasi numero 1 al mondo, ha vinto uno Slam e ha fatto esperienze più importanti rispetto a me. Le critiche nei miei confronti ci sono sempre state, anche spesso gratuite, però quello succede un po’ a tutti, non sono sicuramente l’unico”.
Insomma, quello che si prepara ad esordire sulla terra battuta torinese sembrerebbe un Musetti ritrovato nello spirito e nella testa. La speranza di tutti è che alle parole possano seguire i fatti e dunque le soddisfazioni.
I commenti sono chiusi.